Fatal Verona, per il Milan l’ultimo ostacolo (non) è la cabala
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Editoriale

Fatal Verona, per il Milan l’ultimo ostacolo (non) è la cabala

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Sarà una domenica decisiva in chiave Scudetto: il Milan di Stefano Pioli cerca il pass verso il Tricolore nella Fatal Verona

L’incubo della Fatal Verona persiste nell’immaginario collettivo di casa Milan da ormai quasi cinquanta anni. Era infatti il 1973 quando i rossoneri di Nereo Rocco inciamparono all’ultima giornata e si fecero scavalcare in vetta dalla Juve.

Un sorpasso al fotofinish che si reiterò diciassette anni più tardi, nel 1990. Fu il Diavolo stellare di Arrigo Sacchi e degli olandesi a incepparsi al Bentegodi nella penultima giornata, perdendo la testa (addirittura quattro furono gli espulsi: Rijkaard, Van Basten e Costacurta oltre al tecnico di Fusignano) non solo sul prato verde e concedendo il via libera al Napoli di Maradona.

Toccherà adesso al Milan di Stefano Pioli scavallare un nuovo ostacolo, forse il più temuto. E stavolta no, non può e non deve essere la cabala. Perché l’Hellas Verona di Igor Tudor è la vera rivelazione della Serie A, squadra moderna, intensa e aggressiva come poche.

Sono in molti, tra gli addetti ai lavori e non, a pensare che la sfida a Simeone e soci sia davvero quella determinante nel testa a testa con l’Inter. Considerando un’Atalanta in fase di involuzione e riflessione e l’ondivago Sassuolo di queste settimane, in vacanza o poco più, come ultimi avversari.

Come al solito, a fare la differenza sarà l’approccio mentale. Quello che contribuì nel passato a creare il mito della Fatal Verona e quello che dovrà mantenere impostato il pilota automatico milanista sulla rotta Scudetto.