2013
Inter, tre fattori futuri: Milito, la settimana tipo e conta solo il campo
Gli elementi che lasciano pensare ad un’inversione di tendenza non temporanea
INTER MAZZARRI SERIE A – Con la Roma novità più intrigante di questo scoppiettante avvio di stagione: o almeno, considerando i risultati della recente stagione, l’inversione di tendenza più chiara è proprio quella manifestata dalla nuova Inter di Mazzarri. E’ stato detto tutto sugli elementi della svolta, sono tre i fattori che lasciano ipotizzare un futuro importante.
IL RECUPERO DI MILITO – Complice un Sassuolo che ad oggi non può giocoforza rappresentare un banco di prova attendibile, la notizia della giornata è passata un po’ in sordina: dopo il gravissimo infortunio occorso a Diego Milito nel recente febbraio in tanti avevano ipotizzato la fine della carriera del bomber argentino. Che ha categoricamente smentito tutti: ritorno in campo nel secondo tempo di Sassuolo-Inter ed è già una doppietta a coronare il suo rientro agonistico. El Principe ha il gol nel sangue e, se recuperato in termini di condizione atletica, rappresenta tuttora un fattore nell’economia del campionato: pochi come lui per abilità nei movimenti, tempismo e capacità di risultare decisivo nei momenti che contano. Walter Mazzarri è al corrente di tutto ciò e già si lecca i baffi: tra le frecce a sua disposizione un Milito in più e non poteva esserci notizia migliore.
LA GESTIONE DELLE VICENDE SOCIETARIE – Ed anche in merito a tale aspetto è passata in secondo piano la tranquillità con la quale il gruppo sta vivendo il colossale passaggio di consegne tra la storica gestione Moratti e il nuovo corso indonesiano targato (tra gli altri) Thohir: nessuno avrebbe potuto sgranare gli occhi di fronte a qualche ripercussione sull’andamento tecnico della squadra, ma Mazzarri e la sua banda hanno dimostrato carattere tenendo distante dalle vicende del gruppo le evoluzioni della trattativa. Ha sicuramente influito anche l’attenzione riposta proprio da Massimo Moratti nella trattazione della vicenda – anche e soprattutto in termini di presenza fisica in relazione alla squadra – ma va dato atto agli uomini di Mazzarri di non aver subito alcun intoppo nello sviluppo della stagione.
LA SETTIMANA TIPO – Chi scrive quest’editoriale è convinto sostenitore della tesi per cui non esistano squadre che hanno cambiato troppo o poco, squadre che vanno bene in campionato e non in Europa, ma soltanto squadre che funzionano o meno. L’esperienza partenopea di Walter Mazzarri si è però sviluppata su altri canoni: quando il Napoli ha brillato in campionato ha deluso in Europa e viceversa se ha fatto bene nelle coppe è crollata in classifica. Peraltro il tecnico toscano nel suo passato napoletano ha più volte indicato – rispetto alle squadre impegnate sul solo fronte nazionale – il dispendio di energie della sua squadra rispetto a tali concorrenti: si può quindi affermare che, con l’Inter fuori dalle coppe europee dopo il disastro della scorsa stagione, Mazzarri lavori nel suo habitat naturale. Un limite? Forse sì, ma non ora per la sua Inter 2013-14.