Manchester City, Guardiola: «Le finali sono un lancio di moneta»
Connettiti con noi

Champions League

Manchester City, Guardiola: «Le finali sono un lancio di moneta»

Pubblicato

su

Guardiola

Le parole di Pep Guardiola, tecnico del Manchester City, dopo la vittoria dei Citizens della Champions League

Pep Guardiola ha parlato a Sky Sport dopo la vittoria della Champions League del Manchester City. Di seguito le sue parole.

VITTORIA – «Sono contento. Alla fine potevamo pareggiare e andare i supplementari, potevamo perdere e se Foden fa il secondo vinciamo in maniera più comoda. Queste competizioni sono una moneta. O sei molto più forte, che non è il caso quando giochi contro una squadra come l’Inter. Nei precedenti siamo stati un disastro quando potevamo vincere e oggi è tutto fantastico quando potevamo perdere. Sono contento che abbiamo fatto una cosa unica, portare questa squadra dove merita e senz’altro sono felicissimo».

IN COSA É CAMBIATO DAI TEMPI DI BARCELLONA – «Mi adatto ai giocatori che ho. L’idea è la stessa: fare una buona uscita di palla, una pressione alta, tenere l’uomo in più in mezzo. Oggi abbiamo fatto fatica perchè Calhanoglu saltava Rodri. Purtroppo a volte giochi contro squadre che sono brave. Complimenti all’Inter, sono una squadra sensazionale. Immagino cosa provano loro perchè lo abbiamo provato noi due anni fa. Sono la seconda squadra più forte d’Europa e quando sei la seconda squadra più forte d’Europa mica è poco».

RAMMARICO PER LE ITALIANE – «Lo so. Il calcio italiano nelle tre competizioni sono arrivate in finale, è sempre il calcio italiano».

IN COSA DEVE MIGLIORARE IL CALCIO ITALIANO – «Il problema è che si deve viaggiare. Quando sei sempre a casa vedi più lontano di te. Abbiamo sempre la tendenza di parlare male di quello che siamo. Ogni Paese ha la sua particolarità ma io vedo cose dell’Inter di come gioca, del Napoli, del Milan l’anno scorso con Pioli. Questi sono bravi, non è buttare la palla avanti, tutti dietro e aspettare il contropiede. E’ finito questo. Immaginavo come quando giocavo contro le squadre di Conte che giocano sul corto, ti svuotano il centrocampo, cercano l’attaccante. E’ difficilissimo fermarlo. Per questo do tanto merito a quanto abbiamo fatto».