Milan, Mancini: «Balotelli, resta calmo!» - Calcio News 24
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2013

Milan, Mancini: «Balotelli, resta calmo!»

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mancini roberto (primo piano verticale) ifa

MILAN MANCINI BALOTELLI – Anche Roberto Mancini scende in campo per provare a difendere il proprio talento prediletto, quel Mario Balotelli da lui lanciato ai tempi dell’Inter e con il quale ha spesso litigato ai tempi del Manchester City. Intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, il tecnico jesino ha fatto capire che Balotelli non deve dare in escandescenza, visto che i difensori avversari sanno come farlo innervosire.

LA CURA – «Ormai tutti i difensori del mondo sanno che bastano due calcioni per fargli perdere la testa – ha esordito Mancini – , e si comportano di conseguenza. In Inghilterra mi è capitato di prendere a male parole qualche suo marcatore, è successo nei casi in cui la provocazione era proprio plateale. Ma chi più chi meno, tutti provano a farlo cacciare. Come uscirne? C’è un solo modo, Mario deve riuscire a resistere agli attacchi di rabbia. Deve interrompere la spirale: se si spargesse la voce che non reagisce più, dopo un po’ non verrebbe più stuzzicato. Ma una certa quota di pedate deve metterla in conto comunque, è il destino di quelli fortissimi: se non ce la fanno a fermarti con le buone, ci provano con le cattive. E’ il calcio. Modestamente, anch’io ho preso di quelle mazzate…»

BRAVO ALLEGRIMancini ha parlato anche del lavoro che sta svolgendo, a suo parere in maniera egregia, Massimiliano Allegri, tecnico che sta provando a far calmare Balotelli: «Le frasi che ho letto in questi giorni mi sono sembrate adeguate all’episodio. Non è facile allenare Mario, perché quando la rabbia non lo sconvolge lui ascolta pazientemente tutti i tuoi rimproveri e promette di non sbagliare più, di frenarsi. Ed è sincero. Ma appena arriva un nuovo raptus, si torna al punto di partenza. Poca tutela da parte degli arbitri? No. I grandi giocatori sono comunque tutelati più degli scarponi, com’è giusto, e non mi spingerei oltre: cartellini dove ci vogliono, anche rossi in caso di provocazione a palla lontana, ma nessun trattamento particolare. Ripeto: il destino dei grandissimi è anche quello di subire molti falli. E di sopportarli.»