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Milan, ricavi dalla Cina: solo 600mila euro, il flop di Fassone e Li

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Il Milan di Fassone e Yonghong Li sperava nei ricavi dalla Cina ma i numeri parlano di progetto fallimentare

Il Milan cinese, quello di Yonghong Li, Fassone e Mirabelli sperava nei ricavi cinesi per aumentare il fatturato. Nel business plan presentato da Fassone nel 2017 erano stati fissati a 90 milioni di euro i ricavi provenienti dal mercato asiatico ma i numeri non danno ragione alla vecchia proprietà rossonera. Il Milan ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2018 con una perdita consolidata pari a 126 milioni di euro a fronte di ricavi comprese le plusvalenze di 256 milioni. La vecchia proprietà, come detto, puntava sul mercato cinese ma dai dati presenti nel bilancio pubblicato dal club rossonero, che si riferisce ai dodici mesi di gestione di Yonghong Li, ma i numeri parlano di fallimento.

Il club rossonero era stato respinto all’UEFA per il voluntary e poi per il settlement agreement perché l’affidabilità e consistenza patrimoniale della proprietà cinese e perché le previsioni economico-finanziarie presentate al massimo organismo di calcio europeo non avevano convinto la commissione in quanto ritenute troppo ottimistiche. Come riferito da Calcio&Finanza, a bilancio a quella voce sono stati messi solo 606mila euro. Giusti dunque i dubbi dell’UEFA. Fassone aveva considerato i ricavi sovrastimati di circa 80 milioni.