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Perché Saponara: come l’ex Empoli può tornare utile alla Fiorentina

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Riccardo Saponara è passato dall’Empoli alla Fiorentina. In attesa del suo esordio con la Viola, cerchiamo di analizzare come può tornare utile a Sousa. I pro e i – pochi – contro dell’inserimento dell’ex azzurro

Negli ultimi giorni di calciomercato, mentre le squadre di Serie A si scannavano a Milano per giocatori che non si sono mossi nemmeno di un millimetro, la Fiorentina ha pubblicato un comunicato ufficiale: Riccardo Saponara si trasferisce dall’Empoli alla Viola. Certo, Firenze e Empoli sono vicinissime e non c’è bisogno di andare a Milano per chiudere un affare, paradossalmente basta l’autogrill di Ginestra Fiorentina, ma questo non deve far passare in secondo piano uno degli affari più importanti del 2017 in Serie A, forse il colpo migliore dopo Gagliardini all‘Inter. Stiamo parlando di un giocatore che nel suo piccolo ha fatto la storia dell’Empoli e negli ultimi cinque anni di carriera è stato allenato da Sarri, Allegri e Giampaolo, tre maestri di calcio. Ha interpretato in azzurro il ruolo di trequartista come nessuno ha fatto in Italia negli ultimi dieci-quindici anni, grazie a lui e alla sua posizione strategica nel 4-3-1-2, i toscani hanno dipinto calcio e messo in mostra trame offensive degne di squadre da Europa League. La Fiorentina, che lo seguiva da un bel po’ di tempo, ha agito zitta zitta e indisturbata e se lo è portato una quarantina di chilometri più a est. In mezzo a una miriade di affari ancora da decifrare, Pantaleo Corvino ha preso il giocatore perfetto per la Viola. Con la sua tecnica Saponara può tranquillamente rubare il posto a Ilicic: è più tecnico, ha più gamba e ha una visione di gioco superiore a quella dello sloveno, troppo spesso impegnato in pensieri profondi in mezzo al campo quando sarebbe d’uopo maggior dinamismo, sia mentale che aerobico. Saponara trequartista in un possibile 4-2-3-1 con Bernardeschi e Chiesa più Kalinic in attacco è un quartetto che ogni allenatore vorrebbe avere. In quella posizione può agire come un coltello nelle difese avversarie, cambiare il gioco coi suoi strappi sia in ripartenza che in fase di impostazione.

Perché Saponara: idee, non moduli

I problemi nascono se si sposta lo sguardo sulla situazione attuale della Fiorentina. Paulo Sousa ha costruito una squadra molto duttile, nel solco di quella di Montella. La difesa a tre diventa a quattro a seconda delle fasi, il centrocampo inoltre riesce a dare un buon apporto sia in difesa che in attacco, puntando sulle capacità di giocatori intelligenti come Valero o Badelj o Vecino. Le premesse sono buone ma la classifica vede la Fiorentina fuori dalla zona europea. Perché? Può sembrare riduttivo ma la motivazione pare più che altro mentale: Sousa è un abile allenatore (non uno stratega, attenzione, lì entra in ballo la componente caratteriale) ma la squadra spesso è priva di mordente, di quel passo decisivo dopo una grande vittoria. Per questo il successo con la Juventus è stato quasi un difetto, la squadra si è addormentata come dopo il 2-1 all’Inter di un anno fa. La sua situazione in bilico a Firenze non aiuta l’ambiente e neppure i giocatori, questa potrebbe essere l’unica grana per Saponara. Il romagnolo è un giocatore fin troppo umile e intelligente, a Empoli ne sanno qualcosa – anche se, forse con troppa acredine, qualche tifoso ha esultato al momento della sua partenza. Se riesce a focalizzarsi sulla partita e a sentirsi importante, ‘Ricky‘ è un uomo in più. Potrebbe diventarlo anche in un ipotetico 3-4-2-1, come spalla di Bernardeschi sulla trequarti. Sembrerà un luogo comune ma nel modulo di Sousa più che mai sono gli uomini e le idee a fare la differenza. L’idea di calcio di Saponara si allinea al gioco in verticale della Fiorentina, fatto di qualità individuali a servizio del collettivo. Il numero ventuno (numerologi di tutto il mondo unitevi: 21 come Zidane alla Juventus) può davvero essere il futuro dei viola. Il sinistro di Bernardeschi, la caparbietà di Chiesa e le qualità di Saponara: ci sono squadre di Premier League che un tridente del genere lo sognano tutte le notti.