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Roma, subito un problema tattico da risolvere: il caso Nainggolan

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Il ritorno nei tre di centrocampo ha inibito la fantasia di Nainggolan, che nella passata stagione era stato il punto di forza della Roma di Spalletti. La prestazione di Bergamo evidenzia i problemi del belga nel nuovo ruolo

La vittoria di Bergamo è certamente da prendere e mettere in cassaforte, ma la vera Roma non può ancora essere quella ammirata contro l’Atalanta. Eusebio Di Francesco ha messo in preventivo di dover lavorare tanto per costruire una squadra nuova, che risponda al 4-3-3 che ha portato grandi risultati al tecnico nel ciclo vissuto a Sassuolo. All’Atleti Azzurri d’Italia le idee del nuovo allenatore si sono viste solamente a sprazzi, ma comunque i giocatori hanno dimostrato di volersi mettere a disposizione in maniera totale, senza risparmiare neanche una goccia di sudore e di concentrazione. Ma il nuovo modulo della Roma rischia di diventare un grande problema per Radja Nainggolan, di gran lunga il miglior centrocampista della Serie A dello scorso anno. Contro l’Atalanta si è visto un giocatore spaesato, che fatica ad assimilare le soluzioni che ha in mente Di Francesco per il presente, ma soprattutto per il futuro.

Nainggolan si sente trequartista, Di Francesco rischia di ingabbiarlo

Nella gestione Spalletti Nainggolan è cresciuto sensibilmente, mettendo in mostra tutto il proprio talento nell’inedito ruolo di trequartista. Una posizione nella quale veniva impiegato nei primi anni italiani a Piacenza e all’inizio dell’avventura a Cagliari, prima di arretrare il proprio raggio d’azione di qualche metro. Cosa che non gli ha impedito di conquistarsi la Roma, con Garcia che gli ha subito dato spazio, facendolo diventare un titolare inamovibile. Con Spalletti però il belga ha decisamente svoltato, in una posizione che ha ricordato molto quella di Perrotta nella prima Roma del tecnico di Certaldo. Con una semplice differenza: Nainggolan è più forte e ha una capacità straordinaria nel trovare la porta e servire i compagni d’attacco. E ora c’è un problema in più da affrontare nel passaggio al 4-3-3, visto che Di Francesco deve riabituare il ragazzo ad interpretare con maggior efficacia la fase difensiva.

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Contro l’Atalanta gli effetti della cura del nuovo tecnico si sono visti, ma in negativo. Nainggolan, già in condizioni fisiche ottimali, si è ritrovato a svolgere il compitino, senza mai sganciarsi dai tre di centrocampo per cercare il guizzo in area nerazzurra. Il belga è sembrato spento, quasi ingabbiato da un modulo che forse non è più adatto a lui. Spalletti lo ha cambiato e ora, con il bagaglio di esperienza accumulato nell’ultimo biennio, vuole ancora sentirsi un trequartista a tutti gli effetti. Ecco perché Di Francesco, con il tempo, deve riuscire a trovare un compromesso: Nainggolan serve come il pane, ma in un ruolo che il 4-3-3 non prevede. Trovare l’abito tattico giusto a Radja dovrà necessariamente essere l’obiettivo della nuova Roma, che lo considera (giustamente) indispensabile.