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Juve, sei gol fanno una prova: Rugani non è all’altezza delle tue ambizioni

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Juve, sei gol fanno una prova: Rugani non è all’altezza delle tue ambizioni. Ecco perché Allegri lo ha sempre utilizzato col contagocce

Si apre con sei reti al passivo in due partite – e dunque nel modo peggiore – il momento più importante della carriera di Daniele Rugani. Che – in contumacia delle contestuali defezioni per infortunio di Chiellini, Bonucci e Barzagli e del burrascoso addio di Benatia – si ritrova colonna portante di una retroguardia bianconera formato groviera, in una delle stagioni più importanti di sempre per la Vecchia Signora. Carpe diem. E invece… Perché non sono certamente imputabili al centrale toscano gli svarioni di Cancelo a Bergamo piuttosto che di Mandzukic contro il Parma. Così come non è semplice blindare la propria porta un giorno con De Sciglio centrale adattato e quello dopo con Caceres appena sbarcato. Ma quello che realmente preoccupa è l’attitudine in campo dell’ex Empoli, a prescindere da qualsivoglia singolo episodio di gioco.

Rugani, da talento in rampa di lancio a giovane troppo timoroso

Perché forse Rugani non è maturato di pari passo con le importanti aspettative nei suoi confronti, più che legittime per quanto mostrato tanto negli ultimi anni di settore giovanile quanto nell’impatto con la Serie A. Perché forse non è nemmeno inserito nel contesto a lui congeniale, in una retroguardia che predilige difendere basso in maniera fisica e rognosa. Ad immagine e somiglianza del suo capitano Chiellini. Ma è al contempo vero che il 25enne di Sesto di Moriano è ormai alla quarta stagione alla Juventus e non si intravedono all’orizzonte quei segnali di crescita necessari per rivelarsi all’altezza della rosa e delle ambizioni della squadra di Allegri. Le ultime uscite, al contrario, hanno confermato le sensazioni negative proprie di un difensore timido e timoroso, privo di carattere e personalità per esprimersi sui palcoscenici più nobili.

Rugani, la doppietta di Gervinho manifesto di ciò che non va

E la doppietta di Gervinho che ha costretto i bianconeri al 3-3 contro il Parma ieri sera all’Allianz Stadium è solo l’ultima certificazione. Con Rugani incapace di imporsi in area di rigore e tenere gli attaccanti a debita distanza dalla porta di Perin, difendendo al contrario costantemente ad un paio di metri di distanza dal diretto avversario. L’ennesimo  segnale circa l’inaffidabilità del centrale azzurro in ottica futura. E la risposta alle continue domande sullo scarso suo utilizzo da parte di Allegri, che da agosto a dicembre lo aveva impiegato dal 1′ in sole quattro occasioni e sempre contro avversari decisamente morbidi. Perché il tecnico toscano, in questo tipo di valutazioni, difficilmente sbaglia.

@DanieleGalosso