Storie di B - Il miracolo del Pordenone: la favola neroverde continua
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Storie di B – Il miracolo del Pordenone: la favola neroverde continua

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Il miracolo del Pordenone prosegue? Con una struttura solida la risposta può essere soltanto che positiva. In attesa di ripartire

Programmazione. Una parola spesso abusata negli ultimi anni, ma in alcune situazioni calza davvero a pennello. È il caso del Pordenone: sì, quella squadra che per poco non butta giù San Siro quel 12 dicembre 2017 in Coppa Italia, durante gli ottavi di finale contro l’Inter. Una lotteria amara ai calci di rigore, ma che gettò le basi per una bella favola calcistica. L’anno successivo, infatti, arrivò la promozione in B dopo uno splendido campionato. Lo scorso anno, alla prima in cadetteria, il mezzo miracolo con un bel quarto posto e una semifinale playoff inaspettata. A un passo dal sogno, ma la favola è appena iniziata.

IL CLUB – L’attuale presidente Mauro Lovisa ha rilevato il club nel 2007. Cinque anni in serie D, poi la promozione in Lega Pro. Nel 2014 il cambio di denominazione –  si torna al Pordenone Calcio s.r.l. -, poi nel 2016 il match dello scandalo contro il Parma, almeno così lo chiamano i simpatizzanti neroverdi (e non solo). Un momento decisivo per ritornare in alto nonostante la rabbia e la delusione, come spiegato dal giovanissimo ds Matteo Lovisa: «Come si riparte? Semplice: con la programmazione. Le idee alle volte sono giuste, altre sbagliate, l’importante è che alla base ci sia sempre una programmazione». Non una parola abusata in questo caso, visti i risultati. Una squadra che sa come stare in campo anche per via del punto di riferimento scelto proprio dal ds, ovvero Attilio Tesser.

IL PROGETTO – Nessun giro di parole, anche perché da queste parti si lavora e basta. Si parte da Attilio Tesser, il mister che ha rischiato la doppia promozione nel giro di due anni. Un punto di riferimento sia fuori che dentro al campo, anche perché siamo davanti a un tecnico che ha fatto la storia del nostro calcio. Poi c’è un modulo di base che ha fatto le fortune di questa squadra, il 4-3-1-2 diventato marchio di fabbrica grazie anche alla qualità dei singoli. Questo è il progetto tecnico di una compagine che guarda anche al calcio femminile: da queste parti ogni pallone che rotola ha il suo peso specifico.

LE AMBIZIONI – Sicuramente i neroverdi sono andati oltre le aspettative nello scorso campionato, tutti avevano ipotizzato a una lotta salvezza anche abbastanza difficile da intraprendere. Troppa concorrenza dicevano, ma grazie al gruppo i neroverdi sono riusciti ad arrivare in alto: brucia la mancata promozione, quello è inevitabile, ma l’asticella è stata posta abbastanza in alto. Sicuramente il presidente neroverde vorrà rimanere almeno in B e tentare un altro bel salto di categoria. Per stupire ancora una volta tutto il mondo del pallone.

L’ANALISI – Sarà una stagione complicata un po’ per tutti, il mercato ha delle situazioni differenti da gestire dopo il periodo covid-19 e tutte le società si stanno muovendo con estrema cautela. Ad ogni modo il Pordenone ha solo una cosa in testa: far bene grazie a quella programmazione iniziata già nel 2007 e portata avanti con costanza e pazienza, valori ormai perduti nel tempo.