2013
Tornano i big, si era detto: ed ora già trainano i top club
Impatto devastante di Higuain e Tevez, fenomeno Rossi: i bomber al centro della Serie A
SERIE A HIGUAIN TEVEZ ROSSI BALOTELLI PALACIO – I grandi attaccanti trainano le grandi squadre: la storia è già cominciata. Superfluo ed allo stesso tempo doveroso sottolineare come campioni del calibro di Higuain, Tevez e compagnia si stiano esprimendo al meglio perché sorretti dal lavoro di squadre valide ed organizzate: il calcio va da tempo nella direzione della complessità della manovra di gioco.
HIGUAIN E TEVEZ – E’ la grande sfida tutta argentina: campioni a confronto per quella che potrebbe rivelarsi una scoppiettante lotta scudetto. Il ritorno – dall’estero – dei top player nel campionato italiano passa soprattutto dai piedi dei due sudamericani: stando alle prime dimostrazioni le prove di forza sono impetuose. El Pipita ha già mandato nel dimenticatoio il mostro sacro Cavani segnando con continuità impressionante sia contro avversari di calibro inferiore che al cospetto dei vari Borussia Dortmund o Milan. Non resta a guardare l’Apache, già trascinatore di una Juventus che ha trovato il suo valore aggiunto tanto agognato.
TUTTI GLI OCCHI SU GOMEZ MA ROSSI… – La scena in quel di Firenze se l’è presa tutta l’acquisto più costoso dell’era Della Valle: l’approdo di Mario Gomez in viola ha fomentato una piazza che ora sogna il colpo grosso. Due gol per il tedesco e poi il pesante infortunio che lo estromette dal campo per il prossimo mese: allarme? Non certo una buona notizia, ma qualcuno aveva dimenticato Giuseppe Rossi. Ok, il calvario del doppio infortunio a gravare sulla sua affidabilità, ma anche 82 reti nelle sue 192 presenze con la maglia del Villarreal oltre ad un talento cristallino che lo rende attaccante di primissimo piano a livello internazionale. Classe 1987, già quattro le reti in campionato – capocannoniere con Marek Hamsik – e quello scenario da fenomeno assoluto da riprendersi con forza e qualità.
BALOTELLI, PALACIO E GLI ALTRI BOMBER – Nonostante il primo rigore fallito da professionista e quegli eccessi caratteriali che rientrano nel pacchetto pregi/difetti, Mario Balotelli ha un rendimento devastante dal suo ritorno in Italia ed è l’assoluto trascinatore di un Milan in evidente difficoltà. Talmente forte da fagocitare chi gli gira intorno. L’Inter di Mazzarri è elevata dalla precisa orologeria di Rodrigo Palacio – tre gol all’attivo come Balotelli – ed ora dal ritorno agonistico di un tale Diego Milito: una bocca da fuoco in più tra le armi a disposizione del tecnico toscano. Non possono mancare infine alcuni riferimenti: tutti a tre gol, Cerci trascina il suo Torino con giocate impressionanti e Callejon ha già fugato i dubbi che hanno accompagnato il suo approdo in Italia. Come loro quel Paulinho assolutamente pronto per il salto nella massima categoria e l’immancabile tuttofare Vidal. Più di tutti, solo Rossi con lui a quota 4, il fenomeno Hamsik: un cecchino che gli allenatori vorrebbero sempre avere alle proprie dipendenze e mai contro.