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Italia Under 21, Di Biagio preoccupato: «In tanti non giocano»

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Stasera amichevole contro l’Ungheria: il ct degli Azzurrini Di Biagio denuncia il poco minutaggio accumulato in A dai suoi ragazzi

Biennio nuovo, vecchi problemi. Le prime giornate di campionato non hanno evidenziato una grande svolta per i giovani italiani, quantomeno nel minutaggio in Serie A. Una situazione che il c.t. dell’Under 21 Gigi Di Biagio conosce ormai a memoria. Terzo mandato, terzo inizio di cammino con tanti buoni giocatori poco coinvolti nei club. «Abbiamo bisogno di queste amichevoli – ha detto il c.t. -­, tanti ragazzi non giocano in campionato ed hanno di conseguenza poco minutaggio, quindi giocare due partite consecutive può solo fare bene. Sulla carta molti di loro giocano in Serie A, ma poi in realtà non giocano…». Eccezion fatta per Chiesa (in dubbio stasera per un problema fisico), Mandragora e Adjapong, quasi sempre titolari con Fiorentina, Crotone e Sassuolo, gli altri probabili dell’11 contro l’Ungheria giocano poco in A. Mentre l’unico che gioca è in B è Andrea Favilli, inamovibile nell’Ascoli. Fin quisei partite senza gol in campionato, più due di Coppa Italia con tre reti realizzate.

ANNO D’ORO – Di Biagio ha mischiato le carte in questi giorni, per ottenere il massimo da tutti, farli sentire vivi, protagonisti. Ma davanti dovrebbe affidarsi ancora alla coppia Favilli-Cutrone, decisiva nel successo di settembre contro la Slovenia. Favilli in B è per molti un lusso, ma la scelta di giocare con continuità e da protagonista lo rende ancor più indispensabile agli occhi di Di Biagio. Lo scorso anno Favilli ha realizzato 8 reti in 30 presenze, risultando decisivo per la salvezza dell’Ascoli. E non solo. A suon di gol e prestazioni, ha ottenuto nel finale di stagione prima la convocazione con l’Under 21 di Di Biagio e poi la chiamata di Ventura per lo stage della Nazionale maggiore ad aprile, per chiudere un anno magico con il terzo posto al Mondiale U-20 in Corea sotto la guida di Evani. Segno che il lavoro paga, e che quando si è giovani bisogna pensare più ad essere al centro di un progetto tecnico che al prestigio del club.

IL RICORDO – Perché in fondo Andrea la Serie A l’ha già assaporata ­seppur per pochi minuti – con la maglia della Juve a Frosinone il 7 febbraio 2016. Tra l’altro, grazie a Gigi Buffon, che invitò i compagni a mettere fuori la palla per far debuttare quel «ragazzino» che si stava imponendo con la Primavera. Il ragazzino oggi è maturato e ha fretta di compiere l’ultimo salto, per ripresentarsi in A da protagonista. E trascinare l’U-21 all’Europeo in casa nel 2019. Un passo alla volta, gol dopo gol. Magari già da stasera.