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Dove finirà Zlatan Ibrahimovic?

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Le prospettive e gli scenari futuri dell’attaccante dopo l’addio al PSG

E’ bastato un tweet per spazzare via mesi di suspence. Che farà Zlatan Ibrahimovic? Resterà al Paris St Germain o andrà via? «Domani è la mia ultima gara al Parco dei Principi», ha annunciato ieri l’attaccante svedese. Arrivato a Parigi nel 2012, Ibrahimovic va via dopo una stagione da record e dopo aver vinto tutto, in Francia. «Ora è arrivato il momento giusto per prendere una strada diversa. Non è un addio, ma un arrivederci. Sono arrivato come un re e me ne vado da leggenda, ma tornerà», ha aggiunto Zlatan, che ha un posto da dirigente del PSG che lo aspetta. E’ ancora presto, però, per vedere Ibrahimovic dietro una scrivania. E allora le domande sulla permanenza a Parigi sono state sostituite da nuovi interrogativi: dove finirà Zlatan Ibrahimovic?

LE PROSPETTIVE – L’attaccante vuole continuare a giocare, ma deve scegliere dove. Non mancano le ipotesi, anzi sono molte: dalle piste che portano alla Cina a quelle che lo avvicinano alla Major League Soccer, dal ritorno in Serie A all’eventuale trasferimento in Premier League per proseguire il tour europeo e tornare a giocare in un campionato altamente competitivo. L’attaccante, che ha segnato più di tutti nella storia del Paris St Germain, ora deve concentrarsi sull’Europeo con la Svezia, che disputerà proprio in Francia, ma parallelamente sciogliere il nodo relativo alla sua prossima destinazione. E allora facciamo il punto della situazione sugli scenari dello svedese.

CINA – Partiamo, cioè, dall’ipotesi più remota. Soddisfare le richieste economiche di Zlatan Ibrahimovic non è un problema per i club asiatici, che del resto nella loro ultima sessione di mercato hanno dimostrato di disporre di enormi risorse (e, infatti, hanno razziato qua e là campioni). La Chinese Super League, però, non è un palcoscenico calcisticamente allettante per un giocatore in grado di fare ancora la differenza. L’aspetto economico è sicuramente rilevante per l’attaccante, ma guadagnare più di quanto percepirebbe in un campionato competitivo non è una prospettiva che lo intriga.

MLS – Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la Major League Soccer, che ha maggiore appeal. E, infatti, negli Stati Uniti si parla insistentemente dell’imminente approdo di Ibrahimovic ai Los Angeles Galaxy. C’è, però, un nodo che in tal caso il club californiano dovrebbe sciogliere ed è quello relativo ai tre “designated player”: il tetto dell’ingaggio fissato può essere superato solo per tre giocatori. Nel caso specifico, si tratta di Giovani Dos Santos, Robbie Keane e Steven Gerrard. Chi lascerà la franchigia per far posto a Zlatan? Molti puntano sul messicano, ma la Major League Soccer, seppur più competitiva rispetto al campionato cinese, non è però al livello della Premier League, che potrebbe convincere Ibrahimovic a restare in Europa.

PREMIER LEAGUE – Uno che ha vinto tutti i titoli nei campionati nei quali ha militato non può non pensare di chiudere al top e, quindi, di aggiungere in bacheca quello della Premier League. Il campionato inglese resta al momento la soluzione più plausibile, perché è l’unica che garantisce un ricco ingaggio e prospettive sportive allettanti. Pensiamo, ad esempio, al Manchester United, che potrebbe regalarlo a José Mourinho e affidare a loro il progetto di rilancio dei Red Devils. L’alternativa è più suggestiva e conduce a Londra: l’Arsenal, che deve rimediare ad un’altra stagione fallimentare. La carta Ibrahimovic non solo rianimerebbe la piazza, ma permetterebbe ai Gunners di avere le carte in regola per candidarsi alla vittoria del campionato.

SERIE A – Concludiamo con l’Italia, perché numerose sono le voci che parlano di un ritorno in Serie A di Ibrahimovic. In tal caso, la prima opzione sarebbe il Milan, club con il quale lo svedese ha stretto un legame importante. «Amo il Milan», ha tra l’altro dichiarato recentemente. La pista potrebbe diventare concreta per il club rossonero, se si concretizzasse la cessione della maggioranza delle quote societarie alla cordata cinese, perché così ci sarebbero le risorse per garantire un adeguato compenso all’attaccante e per rinforzare la rosa, così da renderla nuovamente competitiva. Non è da escludere a priori l’ipotesi Inter, ma è uno scenario che si potrebbe aprire solo nel caso in cui il club nerazzurro cedesse Mauro Icardi. L’ex patron Massimo Moratti, rimasto con le quote di minoranza all’interno della società, ha dichiarato recentemente che lo riprenderebbe volentieri. Ma l’incastro potrebbe non essere trovato. Attenzione poi alla Roma, perché uno da 13 titoli in 15 anni di carriera spingere a importanti sacrifici: uno come Ibrahimovic può permettere alla squadra di Luciano Spalletti di sognare lo scudetto. Una semplice suggestione, sulla quale però il patron statunitense James Pallotta dovrebbe riflettere.