Thohir: «Mourinho? No, c'è Mancini» - Calcio News 24
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2015

Thohir: «Mourinho? No, c’è Mancini»

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Il presidente dell’Inter e le voci su un avvicendamento in panchina

L’Inter vuole tornare in Champions League, a tutti i costi, ma non trascura il sogno di vincere lo scudetto. Lo ha dichiarato senza mezzi termini Erick Thohir, che nell’intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport ha fatto un bilancio dei suoi due anni da proprietario del club nerazzurro: «Sia dal punto di vista sportivo che del management stiamo finalmente vedendo dei risultati importanti. Il fatturato è cresciuto di oltre il 10% ed è la prima volta che siamo, di poco, in positivo. Sotto l’aspetto commerciale abbiamo fatto meglio delle previsioni, con la vendita dei biglietti abbiamo battuto il record d’incasso di serie A per due volte contro il Milan e Juventus», ha spiegato il magnate indonesiano, che poi ha parlato anche della trattativa con Pirelli: «La nostra intenzione è di rimanere con loro e credo che anche Pirelli voglia continuare insieme a noi. Abbiamo ancora un anno di contratto, c’è ancora tempo. Vorremmo continuare insieme a loro perché sono un grande partner e poi, quanti club nel mondo possono dire che il presidente dello sponsor principale è anche un grande tifoso della squadra?». 

IL LEGAME – Thohir si è rivolto poi ai tifosi, assicurando l’impegno nel progetto da parte sua, di Roberto Mancini e di Massimo Moratti. L’Inter ha, dunque, intrapreso la giusta direzione per il patron nerazzurro, che poi ha replicato alle critiche sulla presenza di molti stranieri: «Bisogna portare la gente migliore, indipendentemente dalla loro provenienza». A proposito di Moratti, Thohir ha parlato delle voci sulla possibile cessione delle quote da parte dell’ex presidente: «Vogliamo fare di tutto perché l’Inter torni a essere tra i 10 club più importanti al mondo. Il modo di dirigere la società rimane lo stesso, anche se è diverso. Ci rispettiamo molto e quando ci incontriamo, ci scambiamo le nostre idee. Non parliamo di comprare o di vendere; lui ha il diritto di dire quello che ha detto, ma questo non significa che venderà. La cosa più importante è che noi rispettiamo la nostra partnership e che siamo convinti del progetto che stiamo portando avanti insieme». 

LE PANCHINE – Di sicuro il progetto verte attorno all’allenatore Roberto Mancini, che a Thohir piace per i risultati conseguiti nella sua carriera e per la sua capacità di essere leader: «All’inizio non è stato facile per lui nel periodo di transizione, ma ora siamo molto contenti dei risultati, di come sta guidando la squadra e di come la gestisce perché non è semplice avendo inseriti molti nuovi giocatori. Noi abbiamo creduto nel suo lavoro e nella sua personalità. Siamo contenti, credo lo sia anche lui: condividiamo le stesse visioni. Lo vuole il Chelsea? Dovete chiedere a Mancini. Se chiedete a me se lui resterà all’Inter per i prossimi 10-15 anni, non so la risposta. Forse no, chissà. Ma al momento, noi abbiamo un accordo per lavorare assieme per i prossimi 2-3 anni e non penso che lui sia il tipo di persona che lascia un progetto a metà». Dai discorsi su Mancini a quelli su José Mourinho il passo è breve: «E’ un ottimo allenatore, ma non ci siamo mai parlati. Certo, anche lui sarebbe un allenatore da Inter, ma non credo sia corretto fare paragoni tra i due. Noi abbiamo completa fiducia in Roberto Mancini, dobbiamo aspettare i risultati e vogliamo che sia parte della storia dell’Inter ancora per molti anni». 

MERCATO E CONTRATTI – Un altro tema caldo è quello relativo al mercato. Quello di gennaio è considerato pericoloso da Thohir, convinto che non si possa cambiare una squadra nel corso della stagione. E, infatti, il presidente dell’Inter pensa che la squadra sia a posto. Qualche movimento, però, ci sarà comunque: «Non posso negare che ci saranno probabilmente delle uscite e dei nuovi arrivi. Però abbiamo una buona squadra e se succedessero certe cose a gennaio, sarei confuso». Una da blindare è Javier Zanetti, il cui contratto da vicepresidente scadrà nel 2016: «Questo è il secondo anno che Zanetti fa parte della dirigenza, ma solo adesso, dopo un anno di studio, Javier sta iniziando a divertirsi nel suo ruolo di manager. Sta facendo molto bene, siamo felici di averlo con noi». Chi è stato già blindato è, invece, Mauro Icardi: «E’ il nostro capitano, è stato il capocannoniere della passata stagione e ora può dimostrare di poter segnare ancora più gol. Per lui è una stagione particolare: fino all’anno scorso giocava con compagni che conosceva, adesso c’è una squadra completamente diversa alle sue spalle per questo credo che lui e i suoi compagni abbiano bisogno di tempo».

TATTICA ITALIANA – Thohir, che ha rivelato di essere un fan del Barcellona e di ammirare le capacità di fare business dell’Arsenal, ha respinto le accuse riguardanti il gioco dell’Inter, considerato da alcuni noioso: «Io dico che è divertente. Vincere sempre 1-0 va bene. A volte alcune partite sono difficili, ma perché la serie A è molto tattica. Non è come in Inghilterra o in Spagna dove si gioca sempre a viso aperto. Se l’Inter gioca contro la Roma o la Juve si gioca di più all’attacco, ma contro Palermo o Bologna è diverso. In Italia c’è una filosofia diversa, si sa che avete delle difese fortissime e l’ultimo Mondiale che avete vinto è stato anche per merito dei difensori».