L'Italia di Conte: probabile formazione - Calcio News 24
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2014

L’Italia di Conte: probabile formazione

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3-5-2 o 4-3-3? Così potrebbe giocare la nazionale azzurra con Conte

3-5-2 4-3-3 ITALIA CONTE – Antonio Conte non è un allenatore integralista, di quelli fissati con il 4-4-2 o assolutamente convinti che il calcio vero sia soltanto a due punte o con l’albero di Natale, lo ha già dimostrato molte volte in carriera. Ha dei dogmi tattici precisi, quello sì, che non presuppongono però per forza degli schemi tattici obbligati. Tanto per capirci: Conte ha spesso cambiato in carriera in base a ciò che aveva a disposizione e questo è tutto sommato un bene per l’Italia. A differenza del club infatti, Antonio non avrà modo e maniera di modellare gli uomini sulle tattiche, ma viceversa le tattiche sugli uomini. Spiegandola ancora meglio: quelli sono gli uomini che passa il convento (ovvero il campionato), Conte dovrà arrangiarsi con quelli, buoni o cattivi che siano, non avrà mercato estivo, non avrà mercato di riparazione, non potrà chiedere esterni o punte e nemmeno top player visto che, esclusi i soliti noti, nemmeno ce ne sono in Italia. 

CONTE/1 – Nella Juventus Conte nelle ultime stagioni ha giocato con un modulo preciso: il 3-5-2. Si tratta di un modulo assolutamente funzionale al calcio moderno, sempre più orientato alla difesa a tre, ma anche qui, va detto, non ci sono convinzioni fisse: Conte potrà cambiare spesso, anche durante la stessa partita. Lo ha già fatto e lo farà, stiamone certi. Volesse comunque giocare con il suo ultimo modulo, facendo magari leva sul blocco juventino da lui stesso allestito nelle ultime stagioni, potrebbe farlo senza problemi: proviamo a immaginare la sua Italia, senza la pretesa di indovinare tutti gli uomini, ma provando ad interpretare le idee. In porta la presenza di Buffon è sicura: Conte crede molto nel suo capitano, lo ha già ampiamente dimostrato, non serve discutere tanto sulla questione, finchè Gigi sarà in forma, verrà schierato titolare, qualora dovesse cominciare a perdere colpi, uno come Conte non si farebbe problemi a metterlo da parte, ma per il momento è solo un’ipotesi. La difesa a tre potrebbe essere sublimata sui soliti noti, quelli che lui stesso ha abituato a giocare in un certo modo ed è proprio qui il punto: in Nazionale Conte avrà molto meno tempo per creare una mentalità e dovrà quindi affidarsi a quella che già c’è che, guarda caso, è la sua. Barzagli, Bonucci e Chiellini sono già pronti a giocare a memoria come lui sa e, dubbi a parte, al momento le alternative si contano sulle dita di una mano. L’unico vero enigma è forse Barzagli, arrivato all’età di 33 anni: troppi per pensare ad un progetto a lungo termine, fosse anche quadriennale. Probabilmente Conte comincerà con lui, il più pronto al momento, per poi favorire gradualmente l’inserimento di Ranocchia in vista dei prossimi anni: il capitano dell’Inter deve acquisire esperienza e personalità, ma è solo una questione di tempo. A centrocampo fiducia incondizionata a Pirlo davanti alla difesa ma, anche qui, come sopra, impossibile pensare ad un progetto a lunga scadenza. Possibile allora un vero e proprio turn-over con Daniele De Rossi, giocatore di esperienza e classe assoluta: sarà la vecchia guardia a gestire la linea mediana, in attesa che nel corso dei mesi qualcuno si proponga (oltre a Verratti, pensiamo a Baselli). Davanti, possibile che il c. t. dia fiducia proprio allo stesso Verratti, in una posizione più avanzata, alla Pogba e ovviamente ad un altro fedelissimo, Claudio Marchisio, giocatore che Antonio stima per sacrificio e corsa (e che in azzurra avrà anche meno concorrenza che alla Juve, dove non sempre era titolarissimo). Possibile anche che Conte dia spazio a Romulo, qualora in bianconero l’italo-brasiliano dovesse cominciare ad incidere, poche chance invece per Montolivo, uno dei fedelissimi di Prandelli che starà fuori ancora un po’, causa infortunio e che rischia di trovarsi, al ritorno in campo, senza molti spazi. Sugli esterni, va specificato che Conte non ha una tipologia di giocatore ben precisa, tutto ciò che chiede è la capacità di diffendere ed attaccare allo stesso tempo (insomma, mica poco): l’Italia non ha giocatori come Lichtsteiner ed Asamoah, ma Conte può inventarli. Darmian e De Sciglio sono due giovani di sicuro talento, il primo addirittura il c. t. lo aveva chiesto alla Juve: possono imparare, ma devono farlo in fretta, il milanista poi dovrà cominciare ad abituarsi all’idea di giocare più spesso a sinistra per il bene della patria, perchè da quelle parti l’unica alternativa credibile è Criscito, giocatore forse più adatto però ad una difesa a quattro (dopo vedremo meglio). Volesse provare una formazione molto più offensiva, Conte potrebbe provare degli esterni offensivi puri: Candreva, uno dei suoi giocatori preferiti, o Florenzi, una tipologia di giocatore che a Conte piace tantissimo per doti tattiche e capacità di tiro. Molto dipenderà dalla tipologia di partita che l’Italia vorrà impostare e dagli avversari. In attacco ci sono un bel po’ di grane da risolvere: se gli sponsor non interverranno pesantemente nelle scelte del tecnico (speriamo di no), è possibie che Conte faccia capire a Balotelli sin da subito che nella nuova Italia non c’è posto per le prime donne, ma giocatori disposti al sacrificio sin da subito, come Tevez tanto per capirci. Giuseppe Rossi è un giocatore che piace tanto al neo-c. t. ma resta da capire in che condizioni fisiche sarà nel corso dei prossimi mesi. Potrebbe esserci spazio anche per Insigne per dare maggiore velocità ed imprevedibilità alla manovra, a patto però che tutti si sacrifichino in fase difensiva. Spazio anche a Cerci, uno di quelli capace di allargare il gioco, come Conte vuole. Al di fuori di Balotelli e Immobile (di cui però parleremo meglio), manca una torre vera e propria, alla Llorente, forse in questo senso il campionato potrebbe proporre quache nome nuovo.

CONTE/2 – Già alla Juventus Conte per questa stagione aveva in mente di rivoluzionare il proprio modulo (ma nemmeno troppo), passando al 4-3-3. Come detto però: farlo in un club, a mercato aperto, è forse più facile che farlo in Nazionale. Il c. t. può provarci, ha ancora un po’ di tempo per tentare. L’idea di Bonucci centrale può reggere fino a un certo punto, perchè per Conte lo juventino non è un intoccabile a tutti i costi (già a giugno poteva essere qualcosa, QUI maggiori info). Ranocchia è invece uno di quei giocatori sicuramente già abituati alla difesa a quattro, in questo senso non ci sarebbe molto da aspettare e nemmeno di una “balia” come Barzagli (buona ipotesi comunque per la panchina). A destra De Sciglio potrebbe riprendere il posto che gli compete, magari in una sorta di staffetta con Darmian, a sinistro Criscito avrebbe campo libero, finalmente, dopo anni di inutili sofferenze prandelliane. In mediana Verratti potrebbe finalmente abituarsi all’idea di poter sostituire gradualmente Pirlo, compito arduo ma non del tutto impossibile e davanti Marchisio ricoprirebbe il suo solito ruolo (tenendo sempre in buona considerazione l’alternativa Romulo) con De Rossi, avanzato a centrocampo per dare maggiore equilibrio ad un reparto meno folto e quindi, per forza di cose, molto più portato al sacrificio. In attacco forse Conte avrebbe anche meno scelte da compiere: con due attaccanti larghi sarebbe facilitato il compito della punta di turno: a sinistra Cerci sarebbe il giocatore ideale per dare profondità (ma anche Insigne è portato per quel ruolo), a destra magari Conte potrebbe provare, oltre al solito Candreva, anche un giocatore come Destro, uno di quelli che ha già un po’ esperienza come ala. In attacco Balotelli potrebbe fare staffetta con Immobile che però, a quanto sappiamo, non è una tipologia di giocatore graditissima a Conte: è stato lui a suggerirne la vendita da parte della Juve al Borussia Dortmund qualche mese fa. Se Ciro farà il suo per bene, come sa, potrebbe rientrare nel giro senza problemi, soprattutto qualora Balotelli non dovesse dare garanzie.