Berlusconi: «Vendo, ma ad una condizione» - Calcio News 24
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Berlusconi: «Vendo, ma ad una condizione»

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Ancora ritardi per le firme però, mentre il presidente candida Massaro

Non è ancora ben chiaro cosa succederà in casa Milan, ma è chiaro che qualcosa dovrà pur succedere, con Silvio Berlusconi ad un passo dalla cessione delle quote di maggioranza rossonere (si parla del 70%) ad una cordata cinese guidata dall’imprenditore Robin Li. Se fino a qualche mese Berlusconi negava di voler cedere il comando della squadra, adesso le cose sono cambiate e prima della partita di ieri contro il Carpi, che il presidente milanista ha seguito a Palazzo Grazioli, Berlusconi avrebbe detto ad alcuni fedelissimi di essere disposto a vendere, ma solo ad una condizione. «Se vendo le mie quote, è per far sì che il Milan continui la sua storia gloriosa», avrebbe detto il numero uno rossonero. La situazione è comunque in una fase di stallo: l’advisor americano Galatioto, che si sta occupando della faccenda, avrebbe quantificato il valore complessivo del Milan in circa 700 milioni di euro, decisamente meno del miliardo che aveva fissato un anno fa proprio Berlusconi come valutazione.

ANCORA UN ALTRO POSTICIPO, MASSARO SI CANDIDA – Si attendono novità, ma non arriveranno comunque a breve, come riporta oggi La Repubblica. Sì, perché se la firma almeno di un contratto preliminare con Li era prevista, secondo i bene informati, per la metà di giugno, adesso ci sarebbe un nuovo ritardo (non è chiaro per quale motivo, probabilmente lo stesso Berlusconi avrebbe chiesto tempo per guardarsi bene intorno): dunque sicuramente non per la fine della stagione, ma probabilmente nemmeno per l’inizio della prossima, il Milan passerà di mano ai cinesi. Nel mentre, rimanendo in terreno rossonero, ma con un occhio alla politica, Berlusconi avrebbe chiesto sostengo alla candidatura di Daniele Massaro al Comune di Milano nelle liste di Forza Italia. In passato un altro ex milanista, ovvero Giovanni Galli, si era candidato sempre per le liste di centro-destra come sindaco di Firenze, senza però riuscire a vincere.