Milan, Mihajlovic vacilla: futuro incerto

L’analisi della crisi del club rossonero: dalla società allo spogliatoio

Il primo a sentirsi in bilico è Sinisa Mihajlovic, sul quale il Milan ha riflettuto già dopo la sconfitta contro il Genoa. La società rossonera ha preferito non intervenire subito e lasciare il tecnico serbo al suo posto, che però è un osservato speciale. E’ evidente però la sua solitudine, l’abbandono della dirigenza, che è rimasta in un silenzio assordante, e dei giocatori, che, come riportato da Tuttosport, si sentono offesi per essere stati messi in discussione.

LA SOCIETA’ – L’atteggiamento della società non è meno imbarazzante di quello della squadra, che ha imposto alcune scelte. E ora ci si ritrova nel caos, a cui sta contribuendo anche la situazione di Bee Taechaubol. Lo dimostra anche la questione dello stadio: il dirottamento su San Siro costerà 10 milioni di penale. Forse il silenzio è un modo per prendere consapevolezza delle proprie responsabilità, incluse quelle dell’amministratore Adriano Galliani. Sono stati spesi, infatti, ben 83 milioni di euro sul mercato, ma continua il flop. Ora si lavora al ritorno di Ariedo Braida, ma la sensazione è che serva un direttore sportivo che costruisca una rete di osservatori, che giri il mondo e scopra talenti prima che la valutazione salga alle stelle.

MISTER E SQUADRA – Mettere i giocatori davanti alle proprie responsabilità non è servito, così come dare sempre loro la maggior parte delle colpe e parlare di errori individuali. Se il gruppo non reagisce alle sollecitazioni, forse vuol dire che Mihajlovic non ha più la stessa presa sulla squadra. E, infatti, il Milan, anziché reagire alle difficoltà, si nasconde. Non ci sono più trascinatori, né modelli di riferimento: ognuno va per la sua strada preoccupandosi di rispondere alle critiche dirette. Non a caso, secondo il Corriere dello Sport, sono cominciati ad emergere spifferi dallo spogliatoio.