Mazzarri piantala di lagnare! Senza Pizarro, Cuadrado e Gomez Montella fa la partita - Calcio News 24
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2013

Mazzarri piantala di lagnare! Senza Pizarro, Cuadrado e Gomez Montella fa la partita

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Il giorno dopo Inter-Fiorentina

SERIE A INTER FIORENTINA – E’ vero, il risveglio in casa viola non deve essere stato tra i più felici: in trasferta a San Siro, contro l’acclamata Inter di Mazzarri e privo di tre uomini chiave del calibro di David Pizarro, Juan Cuadrado e Mario Gomez, conduci la partita senza portar via un punto. La legge del calcio impone anche questo ma è doveroso andare oltre ed analizzare le conseguenze della prestazione.

PIU’ FIORENTINA CHE INTER – E allora va detto: la sensazione forte è quella che la Fiorentina sia una squadra più forte dell’Inter e che, una volta recuperate almeno due delle tre assenze pesanti, possa recitare uno spartito più elevato di quello che spetta ai nerazzurri. Settanta minuti di sola Fiorentina: ad un Pizarro ancora evidentemente turbato dal finale della scorsa stagione si è sostituito un Ambrosini che, seppur con inferiore qualità in fase di impostazione e velocità di palleggio, ha lottato su ogni pallone e conferito alla squadra quel surplus in termini di agonismo. L’eccellente abilità di Montella sta nel trovare alternative valide alla devastante assenza di Cuadrado: il colombiano è la pedina che dà sfogo alla manovra viola anche quando non tutto funziona alla perfezione. Ecco dunque un modulo diverso ed insospettabili risorse di gioco.

LA POLIVALENZA DI MONTELLA – Nuovo assetto tattico si diceva: impresentabile un 3-5-2 privo di Cuadrado e dunque spazio ad un 4-3-2-1 che va ad esaltare proprio le caratteristiche di Joaquin. Lo spagnolo è stato impreciso, va detto, ma le scelte del tecnico lo hanno messo in condizione di punire l’Inter in più di un’occasione sfruttando spazi e profondità. Tutto il resto lo ha fatto la terza assenza pesante: Mario Gomez, acquisto più caro dell’era Della Valle, è stato prelevato proprio per dare alla manovra offensiva quel peso non riscontrato in passato. Con un rigenerato Rossi – ultimo passo è proprio quello di rintracciare una condizione atletica che gli consenta di stare in campo ad alti livelli per novanta minuti – il tedesco forma probabilmente la coppia gol più prolifica della massima serie ed è impensabile essere dotati in organico di un sostituto all’altezza.

I MERITI DI MAZZARRI – Non sul piano della prestazione a parere di chi scrive quest’editoriale: vittoria molto episodica e figlia di due errori singoli, quelli commessi da Neto in occasione della rete del pareggio di Cambiasso e da un leggero Mati Fernandez sul vantaggio firmato Jonathan. E se è vero che l’Inter già vola in termini di risultati la prestazione contro una diretta concorrente non lascia convinzioni di altrettanto elevato spessore in ottica di medio termine. Detto ciò – al netto di un Mazzarri che potrebbe piantarla di mettere sempre le mani avanti con la storia del nono posto della passata stagione, o addirittura lamentandosi per quel turno infrasettimanale che non gli dà la possibilità di svolgere la sua maledetta settimana tipo d’allenamento, chi gioca le coppe cosa dovrebbe dire? – all’Inter va riconosciuto di essersi messa in moto prima del previsto ed in questo il tecnico va senz’altro lodato. Senza gridare al miracolo: l’Inter, parlano i bilanci, è la squadra che ha il passivo maggiore (-22.300.000 euro) ed in termini di monte ingaggi è la terza forza del campionato – con 95 milioni – dopo Juventus e Milan. E’ vero, per l’analisi si parte dall’anno scorso. Ma è altrettanto indubitabile che dalle parti di Appiano Gentile fu un vero disastro.