2013
Napoli, Benitez: «Troppi moduli in Italia!»
NAPOLI BENITEZ BORUSSIA DORTMUND – Rafa Benitez ha ripreso una sua vecchia abitudine, ovvero la rubrica di cui si occupa sul tabloid The Independent. Il tecnico del Napoli ha fatto capire che c’è troppo tatticismo nel nostro campionato, vista la quantità incredibile di moduli che si è ritrovato ad affrontare, alla guida della formazione azzurra, nelle prime quattro giornate del nostro campionato.
TROPPI MODULI – «Il mio Napoli ha giocato fino ad adesso cinque partite in Serie A ed abbiamo affrontato un modulo diverso in ogni partita, con alcuni avversari che ne hanno cambiati due o tre nel corse della gara. Per coloro di voi a cui piacessero i numeri, abbiamo affrontato 5-3-1-1, 5-3-2, 3-5-2, 4-3-3, 4-3-1-2, 4-4-2 e 4-1-4-1 e il compito di contrattaccare e reagire ai moduli avversari è una grande sfida per ogni allenatore qui in Italia. E’ più impegnativo che in Inghilterra, in questo senso. Tutti sembrano parlare di analisi e statistiche nel calcio e di filosofie di gioco degli allenatori sul calcio offensivo. Mi spiace, ma i filosofi erano Platone e Socrate. Per un allenatore la parte essenziale di una partita che risulti vittoriosa è il lavoro fatto sul campo, aiutando i calciatori ad avere a che fare con i moduli che gli vengono ‘messi addosso’. Da nessun’altra parte è così vero quanto in Italia. La squadra contro cui abbiamo giocato mercoledì sera – il Sassuolo – è un buon esempio. Contro l’Inter nel weekend hanno schierato il 4-3-3 e perso 7-0 in casa. Contro di noi hanno optato per un 5-3-2 ed abbiamo pareggiato invece di mantenere il nostro percorso netto di vittorie. Abbiamo dovuto cambiare quattro o cinque giocatori e far ruotare la squadra a causa delle molte partite che abbiamo, ma il Sassuolo ha giocato in modo diverso. Abbiamo avuto il 72% del possesso palla eppure non siamo riusciti a segnare il secondo gol.»
BENE IN CHAMPIONS – Benitez ha parlato anche dell’ottimo avvio di stagione del suo Napoli, agevolato dalla vittoria all’esordio in Champions League contro il Borussia Dortmund: «Questi sono davvero i giorni iniziali per il mio lavoro a Napoli e sebbene abbiamo lavorato bene e siamo partiti bene, con la nostra striscia record per l’inizio della Serie A e la vittoria contro il Borussia Dortmund in Champion’s League, stiamo ancora imparando e crescendo come squadra. La sfida maggiore è come allenare i giocatori a confrontarsi con i diversi moduli che devono fronteggiare: come giocare se l’avversario inizia col 5-3-1-1 o se parte col 4-3-3. Con due partite alla settimana, allenandosi e viaggiando, non c’è tempo per mostrare loro tutti i moduli. Richiede un grande quantitativo di intelligenza tattica da parte loro, al quale alcuni dei giocatori della Premier League troverebbero difficile adattarsi. Dipende da quanto sei bravo come giocatore. Migliore è la tua intelligenza tattica, meglio ti adatterai. Se sei soltanto forte di testa o veloce, non è lo stesso. La nostra vittoria col Dortmund ha aiutato la fiducia dei giocatori e la chiave è stata essere capaci di reagire a quello con cui ci stavamo confrontando. I moduli al S.Paolo erano inequivocabilmente familiari per i tifosi britannici : il loro 4-2-3-1 contro il nostro. Ma le chiavi erano nell’osservare prima come avrebbero giocato i finalisti della scorsa Champion’s League, con la loro intensità, la loro velocità, l’alto ritmo e poi nell’essere forti e resistenti nel confrontarsi a loro ed essere bravi nel contrattaccare. Ancora una volta, le filosofie e le statistiche sono belle – mi piace giocare la palla – ma mi piace di più il pragmatismo.»