Una notte da guerrieri di fronte al fenomeno iberico - Calcio News 24
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2013

Una notte da guerrieri di fronte al fenomeno iberico

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Dal 4-0 di Kiev ad oggi: l’Italia chiamata a vendere cara la pelle contro la superfavorita Spagna

Incerottata, certo, ma con l’orgoglio che deriva dalla finale europea di un anno fa. Quando la Spagna impartì una lezione di calcio alla nazionale italiana dominando sul piano della prestazione e trionfando con un sonoro 4-0: è dalla notte dello Stadio Olimpico di Kiev che, dopo un’intera stagione calcistica, l’Italia vuole ripartire per segnare quell’inversione di tendenza che ad oggi sembra un miraggio.

LA SPAGNA DEI RECORD – Due campionati europei vinti consecutivamente intervallati dallo strepitoso successo mondiale in terra africana: la Spagna ha trionfato negli ultimi anni grazie ad un’idea di gioco immutata e praticata con precisione statistica. Palleggio asfissiante ed estenuante per la resistenza degli avversari, pressing alto e recuperi mirati direttamente all’imposizione della propria manovra: la qualità spagnola in ogni zona del campo ha fatto sembrare la nazionale iberica costantemente in superiorità numerica, l’opposizione diventa oltremodo complessa perché – quando pensi di aver preso le misure al palleggio – ecco che la squadra può appellarsi alle giocate singole di una generazione di campioni eccezionali. E bando a chi pensa che il ciclo possa terminare a breve: è pronto il ricambio, la nazionale under 21 ha vinto gli ultimi due campionati europei di categoria e gioca sulle identiche dinamiche che hanno reso grande la nazionale maggiore. Un vero e proprio spettacolo.

ITALIA IN DIFFICOLTA’… – Inutile nasconderlo: nel corso della Confederations Cup la nazionale di Prandelli ha palesato qualche limite di troppo nella tenuta difensiva e dunque nell’equilibrio generale. Fattore peraltro del tutto nuovo nella gestione tecnica dell’allenatore di Orzinuovi: una premessa che rende ulteriormente complicata quella che già di per sé è un’impresa contro la Spagna dei record. Le contromisure? Difesa a tre. Il buon Cesare si affida all’impianto base della Juventus campione d’Italia per arginare le accelerazioni degli avanti spagnoli e ad un centrocampo folto per spezzare la trama del palleggio iberico. Basterà? Meglio se avessimo avuto a disposizione Mario Balotelli, un centravanti oramai tra i più accreditati del pianeta che ha dimostrato di saper fare reparto da solo.

… MA MAI DOMA – Perché servirà proprio qualcuno in grado di fare reparto a sé nei lunghi tratti della gara in cui sarà inevitabilmente la Spagna a dettare la voce grossa. L’attaccante del Milan in tal senso – vedi la gara con il Brasile – sembra essere l’identikit ideale per una sfida così complessa. Caratteristiche diverse per il suo sostituto – Alberto Gilardino – chiamato a sfruttare al massimo il suo fiuto del gol e dunque tramutare in rete le poche o l’unica occasione a disposizione. Ad ogni modo è una sfida che elude questo o quell’altro nome: c’è da mettere sul campo tutto lo spirito italiano, quello che in passato è valso i grandi successi di cui siamo indiscussi protagonisti. La resistenza nel soffrire e la capacità di far male. E poi c’è Pirlo, e lo sa anche Del Bosque.