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2012

Milan, D?Amico: ?El Shaarawy come Marchisio e Giovinco?

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MILAN EL SHAARAWY D’AMICO – Intervistato da Tuttosport, il noto procuratore Andrea D’Amico ha parlato dell’esplosione di Stephan El Shaarawy, del resto se ne intende, considerando che cura gli interessi di Sebastian Giovinco, un altro giovane talento del calcio italiano.

D’Amico, quanto può valere El Shaarawy dopo questi due mesi esaltanti?

«Non è facile dirlo perché la quotazione dipende da molte variabili: cosa farà nelle prossime settimane e soprattutto quale club si propone per acquistarlo. Più è ricco, più la valutazione sale. Certamente El Shaarawy ha un prezzo superiore a quello di inizio stagione. Ma, secondo me, non è questo l’elemento più importante della sua esplosione».

Qual è?

«Il suo rendimento deve indicare la strada da seguire nei confronti dei giovani calciatori italiani. El Shaarawy mi ricorda i vari Marchisio e Giovinco che si sono messi in luce con la Juventus in Serie B. Cosa sarebbe successo senza quella retrocessione? I due bianconeri avrebbero avuto comunque la loro chance? Allo stesso modo mi chiedo se El Shaarawy avrebbe potuto giocare così tanto senza le cessioni di Ibrahimovic e Cassano. Magari, senza quelle operazioni in uscita, non saremmo qui a parlare di lui».

Le vengono in mente altri 92 che stanno facendo altrettanto bene in Europa?

«Forse solo Isco del Malaga. Ma non mi fermerei a questa analisi. Secondo me, bisogna pensare a cosa succederà quando El Shaarawy andrà incontro a una flessione. Bisogna trovare un equilibrio. Faccio l’esempio di un mio assistito: Giovinco. Da anni nei confronti di questo giocatore c’è una continua altalena di giudizi. A volte è un fenomeno, poco dopo un’eterna promessa che non sboccia. Non è corretto comportarsi così con i giovani italiani».

El Shaarawy ha già raggiunto lo status di calciatore che, se richiesto da uno dei pochi club ricchi d’Europa, deve essere ceduto?

«Il Milan è un grande club e ha bisogno di grandi calciatori. E in Via Turati hanno fatto bene a giocare d’anticipo facendo firmare al calciatore un contratto fino al 2017. Ma ora è importante che lui si confermi. I campioni sono quei giocatori che chiedono sempre di più a loro stessi, continuando ad alzare l’asticella personale. Bisogna tenere a mente anche le difficoltà incontrate da altri talenti immensi. Basta vedere Pato: qualche anno fa era il miglior giovane del mondo. Adesso fatica a ritrovarsi».