2012
FIGC, Albertini: “Verratti nostro patrimonio, le squadre B…”
FIGC ALBERTINI VERRATTI – Demetrio Albertini, ai microfoni dei colleghi della Gazzetta dello Sport, ha parlato dell’addio al calcio italiano di Marco Verratti, che ha trovato la sua isola felice nel Paris Saint Germain. Il dirigente federale ha espresso grande rammarico per la perdita di un talento del genere, e punta forte sull’inserimento delle cosiddette ‘squadre B’: “Verratti era un nostro patrimonio, non ci voleva neanche tanto coraggio: al Psg sta solo confermando quel che avevamo visto. Il problema è che il mercato non si fa più in B o in Lega Pro. Perchè? Intanto, il qualunquismo di dire: non ci sono più i talenti di una volta. Poi, l’Ue che ti consente di prendere fuori dai confini: un ragazzo non deve essere soltanto tra i migliori italiani, anche tra i migliori al mondo. Infine la questione delle fideiussioni che un po’ blocca le società. Così, però, si perde di vista la qualità del giocatore: dai risultati e dal ranking, si vede. Ora facciamo autocritica e pensiamo al progetto sportivo. La Juve sta lavorando in questa direzione, altre pensano più che altro al risparmio. Le cessioni all’estero? L’anno scorso Pastore, Sanchez, Eto’o. Adesso Ibra, Thiago Silva, Verratti. Mi chiedo perché non ci sia la possibilità di tenerli nel campionato: come Villa va dal Valencia al Barcellona, Ballack dal Leverkusen al Bayern. Così mantieni alto il livello del torneo e, di conseguenza, il valore dei diritti tv. Converrebbe a tutti. I nostri diritti sono superiori a Spagna e Germania. Per quanto? Gli stadi vuoti? Ci siamo dimenticati dei tifosi e continuiamo a raccontarci la favola della legge sugli stadi. Dal giorno che arriva ci vorranno minimo tre anni per un impianto: perdiamo altro terreno? Visti gli stadi in Polonia e Ucraina: la crisi loro non ce l’hanno? Quale potrebbe essere la soluzione? Un progetto sportivo condiviso. Invece abbiamo tre leghe “pro” con tre progetti differenti. Ci preoccupiamo delle sovvenzioni ai campionati, a mo’ di sussidio, non degli investimenti. I tifosi una volta pensavano al calcio. Poi alla tattica, al 4-4-2. Oggi al mercato, a Ibra. Torniamo al calcio. Le squadre B? Rispetto le opinioni contrarie, ma la mia idea farebbe bene. Perché oggi anche il Portogallo riapre alle B? E perché Germania, Francia, Inghilterra le hanno? Perché rugby e pallavolo hanno selezioni? Perché da noi no? Dicono che toglierebbero posti. Ma il professionismo è meritocrazia: prenderebbero solo i posti che meritano. E con il progetto sportivo arriva anche quello economico: ti finanzi vendendo i giocatori.“