2012
PSG, Verratti: “Sorpreso dal mio inizio, qui mi sento importante”
PARIS SAINT GERMAIN VERRATTI PESCARA – Marco Verratti è stato protagonista di un’interessante intervista, rilasciata per la Gazzetta dello Sport. Il giovane centrocampista abruzzese, autore di ottime prestazioni agli esordi con il Paris Saint Germain, ha spiegato il motivo per cui ha preferito lasciare l’Italia per tentare l’avventura all’estero, agli ordini di Carlo Ancelotti: “È stato un inizio sorprendente anche per me. Ma non mi fisso obiettivi, do sempre il massimo. Se vado bene lo devo alla squadra che gira sempre meglio. E poi anche qui c’è un bel clima in spogliatoio. Per fortuna, perché era l’unica cosa che temevo quando ho detto addio all’Italia. Il mancato passaggio alla Juventus? A giugno era quasi fatta. Poi è saltato il prestito di un giocatore al Pescara che chiedeva in compenso una somma che la Juve considerava troppo alta perché venivo dalla B. Così si è fatto avanti il Psg che ha proposto qualcosa di buono al Pescara e un progetto interessante per me. Alla Juve si parlava di futuro. A Parigi di presente. Potevo rimanere a Pescara: a 19 anni la Serie A è molto. Magari però tra un anno non si sarebbe ripresentata la stessa occasione. Nel calcio devi sapere cogliere l’attimo. Il Psg è destinato a diventare una delle 5 squadre più forti al mondo e gioca in Champions. Non si rifiuta. Avrei avuto poco spazio alla Juve? Inevitabile, c’è Pirlo. Ma io mi sentivo pronto per giocare. Penso che se una squadra ti prende è perché crede in te fin da subito, senza mandarti in prestito. In Italia per me c’erano Juve o Pescara. Al Psg però mi hanno fatto sentire al centro del progetto. Prandelli ha detto che è stato scandaloso lasciarmi andare via? Forse in Italia per una stessa cifra si tende ad affidarsi a uno con un po’ di esperienza. Sia chiaro, non sono qui per soldi. Ma penso che al Pescara bastava fare un’offerta anche meno importante di quella del Psg per prendermi. Il campionato italiano resta tra i migliori, ma qualcosa è cambiato anche per colpa degli scandali. Ci sono segnali positivi: la Juve che gioca con carattere in Europa, il Napoli che si è rinforzato. Spero che la crisi obblighi i club a scommettere di più sui giovani. Proprio il Milan lo sta facendo con El Shaarawy, la Roma con Destro e Lamela. E Prandelli lo fa già da molto prima in Nazionale. Lui sta cambiando il nostro calcio. L’Italia può essere ottimista. Il mio Pescara? Quella con il Palermo era una partita delicata e pure la prima che ho visto per intero in tv. Punti buoni per il morale, ma devono migliorare il gioco. L’anno scorso abbiamo fatto un bel lavoro, ma la squadra è nuova, con un allenatore nuovo, hanno bisogno di tempo. Anche noi faticammo all’inizio. Ho consigliato io a Leonardo il nome di Insigne? No, ma so che il Psg osserva con attenzione i giovani in Europa. E se prendono Insigne farebbero un grande affare. Come si comporta Ibra? È gentilissimo, mi consiglia e ci sentiamo anche fuori dal campo. Con lui è tutto più facile. Chi mi ha impressionato di più? Thiago Silva. Sembra non faccia fatica. Non suda mai. È il più forte al mondo nel suo ruolo. Se è difficile restare con i piedi per terra? So da dove vengo, i soldi non cambiano la mia educazione. I miei amici sono gli stessi di sempre e credo sia importante restare umili. In Lega Pro ho visto gente esaltata per molto meno. Qui anche i grandi campioni sono gente normale. Io sono qui anche per vincere la Champions. Ma dovremo lottare ovunque. Come in campionato, perché tutti vogliono battere il Psg. In Ligue 1 le squadre meno tecniche compensano con l’impatto fisico. Il debutto in Champions? Quando ho sentito la musica però pensavo di stare ancora davanti alla tv. Poi non ci pensi più. Il calcio per me è divertimento, anche se non è stata così facile come sembra da fuori.“