2012
Juventus, Conte: “Dichiarazioni infamanti. Vincere mi ha penalizzato”
CONFERENZA LIVE ANTONIO CONTE JUVENTUS – Prenderà il via alle 15 la conferenza di Antonio Conte e i suoi legali: con lui anche il suo vice Alessio. Si parlerà non solo della sentenza che terrà lontano dalla panchina per 10 mesi il tecnico bianconero, ma anche della giustizia sportiva e del futuro della Juventus. CalcioNews24 la seguirà in diretta e vi aggiornerà sulle parole di Antonio Conte.
“Ho letto delle dichiarazioni da parte di un signore, che usando il mio nome ha cercato la notorietà e ha fatto dichiarazioni infamanti. Novara – Siena. Sono sette mesi che sono sulle prime pagine dei giornali, nelle tv pubbliche e private. Sette mesi che vengo accostato al calcioscommesse: mai scommesso in vita mia. Sono sette mesi che si parla di questa famosa riunione tecnica prima della gara: in questa io avrei detto ai miei giocatori di stare calmi in virtù di un pareggio. La riunione tecnica, chiarisco, riguarda come agire in campo seguito da un discorso motivazionale. Se devo alzare o abbassare la tensione, in base a cosa devo dire. E dopo tutto questo lavoro io dovrei dire a tutti che stiamo andando a pareggiare? Dinanzi a 25 persone significa rendersi ridicoli: ridicolo dinanzi ai procuratori, alle loro famiglie. Oggi mi ritrovo che il signor Carobbio, considerato un collaboratore di giustizia oramai dalla Procura, sia una persona altamente credibile e Antonio Conte no. La credibilità si ottiene giorno dopo giorno e io l’ho ottenuta nel corso della carriera diversamente da quanto fatto da chi ha venduto le partite in tre anni”.
“Avete letto Locatelli e Paoloni? Non abbiamo detto nomi importanti per abbassarci la pena: agghiacciante. Ma questo non interessa alla Procura. Il patteggiamento è un ricatto da parte di questa giustizia: è una vergogna. Lo posso dire perché è tutto finito, anche se manca un altro appello. Per fortuna è tutto finito. Novara – Siena resta un’accusa infamante per me e per qualsiasi allenatore. Hanno minato la mia credibilità in uno spogliatoio, ma chi mi ha avuto sa chi è Antonio Conte e così lo sanno i giocatori della Juventus.”
“È assurdo tutto quello che mi è successo. Tutti i tifosi devono sapere quello che mi hanno fatto e che mi stanno facendo: è una vergogna. Ancora oggi io ho dubbi sul significato del “non poteva non sapere”. Ora vi spiego cosa intendono per “omessa denuncia”: io avrei dovuto denunciare qualcosa se avessi visto. Ma se non ho visto nulla cosa dovrei denunciare? Devo inventarmi qualcosa? Dopo questa vicenda inizierò ad avere il timore di entrare negli spogliatoi e litigare con un calciatore e di mandarlo magari in tribuna. Uno impazzisce e mi denuncia. Devo avere con me una telecamera per proteggermi. Aprite gli occhi su questa vicenda”.
Prende la parola il legale di Antonio Conte, Antonio De Rensis: “La situazione oggi è diversa da ieri. Con onestà intellettuale oggi abbiamo uno scenario diverso. Fino a ieri avevamo un signore di nome Filippo Carobbio credibile in toto, a detta di Palazzi. Oggi non è più così. C’è il grande dolore e amarezza che Conte ha già espresso per i dieci mesi di squalifica, ma c’è anche un bicchiere mezzo pieno: noi guardiamo a quello. Carobbio intanto non è più credibile e questo lo ha detto la Corte Federale. Ora noi andiamo a concentrarci sulla gara con l’Albinoleffe. Conte ha letto con noi tutti i fogli e foglio dopo foglio stavamo acquisendo maggior forza per andare avanti. Una moltitudine di persone, è emerso, non è stata deferita: ben 15 persone. L’ex altamente credibile Carobbio riteneva queste persone presenti nello spogliatoio. Il dottor Palazzi ha detto: “Non li ho deferiti perché come posso non escludere che si siano assentati?”. Quando ho sentito questa giustificazione mi sono sbigottito. Tutti sanno elaborare questa frase e analizzarla. Bisogna superare il personalismo: c’è un problema grosso come una casa che va al di là delle fazioni e delle bandiere”.
Tocca all’avvocato Giulia Bongiorno intervenire: “Non avevamo in animo di fare quest’intervento. Di solito cerco sempre di evitare nei limiti del possibile di criticare i giudici e in politica spesso passo per quella che li difende. Il sistema al momento ha delle sbavature importanti: il giudice è un uomo che giudica un uomo. Ad Antonio Conte viene contestato un aspetto sportivo e se noi contestiamo quest’aspetto a un allenatore è essenziale attendersi a delle regole inerenti il diritto sportivo. Per emettere sentenze di condanna è necessario essere rispettosi del sistema di giustizia sportiva: io non ho apprezzato di avere una notifica delle motivazioni in diretta radio. Le avrei preferite leggerle con il mio assistito e con i miei colleghi perché quando qualcosa esce via radio è normale capire che Conte vuole fare la conferenza stampa. Ci sono delle regole da rispettare nella giustizia. Oggi sui giornali leggevo che la grande delusione è fissata sulla mancata riduzione: ma se l’avessimo voluta noi avremmo patteggiato. Conte, però, non vuole. La nostra critica è fatta a un sistema che rende il patteggiamento errato. L’errore è stato, poi, nel voler velocizzare la pratica: che bisogno c’era di andare così di fretta? Cosa cambiava se il processo a Conte veniva rimandato e noi avevamo la possibilità di interrogare Carobbio? Ultima considerazione, poi. Abbiamo un materiale probatorio così contraddittorio che tutte le corte hanno un parere diverso tra di loro: non si riesce ad avere una valutazione chiara da parte di tutti perché la materia non è stata approfondita. Questo processo si basa su un materiale magmatico”.
In ultimo interviene Luigi Chiappero: “Noi cerchiamo di correggere qualche stortura, ovvero quelle che nascono dagli interrogatori del 10 luglio. La Procura per me ha commesso degli errori importanti e quando sono arrivati degli atti dal diritto penale bisognava fermarsi e valutare. Il 10 luglio, quindi, invece di ascoltare chi ha già dato una propria dichiarazione, la FIGC avrebbe dovuto dare degli strumenti importanti alla Procura Federale: dare strumenti fondamentali. Non si può portare il sistema dei pentiti del diritto penale anche in quella sportiva: parliamo di un sistema nato durante le Brigate Rosse. 25 persone hanno ammesso di aver sentito in quello spogliatoio un discorso altamente emotivo e lo stesso Carobbio ha dovuto confermare questa versione ammettendo la propria bugia: non si può pensare che Conte abbia fatto un discorso mirato al pareggio e poi far seguire un discorso di alta emotività”.
Si passa alle domande per Antonio Conte. La prima riguarda l’assoluzione di Chiellini e Bonucci, che crea diversità di giudizio, e il rapporto con Stellini: “Mi sono posto tante domande in questi mesi. Quando subisci delle accuse ingiuste ti chiedi perché. In quest’ultimo anno è cambiato che io sono diventato allenatore della Juventus, la squadra era diventata simpatica dopo due campionati normali. Siamo arrivati in Coppa Italia, abbiamo vinto, abbiamo fatto un’annata importante e questo è successo di diverso. Una squadra martoriata da tutti e io ho vinto, quando nessuno se l’aspettava. Questo è successo. Stellini? Sono stato privato di un collaboratore importante: mi sono arrabbiato molto con lui perché Stellini si è sentito in dovere di spiegarmi com’era andata la situazione. Ora sono privato di un collaboratore importante, come se mi fossi privato di un braccio“.
In coro gli avvocati, poi, confermano che non sarà chiesta una sospensiva della sentenza in attesa del giudizio del TNAS. Chiederanno, poi, la procedura d’urgenza così come ha fatto il Lecce: “Successivamente al terzo grado valuteremo se rivolgerci alla giustizia civile, ma non annunceremo nulla adesso. Qui ci sono dei dati di fatto: Carobbio ha iniziato a parlare a dicembre e ha smesso a luglio. Ha corretto tutto il 10 luglio, ma non ha corretto le telefonate fatte con la scheda egiziana con lo slavo”.