FIGC, Abete: "Zeman parli solo se interessato. Juventus e Napoli..." - Calcio News 24
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2012

FIGC, Abete: “Zeman parli solo se interessato. Juventus e Napoli…”

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ABETE JUVENTUS FIGC ZEMAN CONTE NAPOLI – Intervenuto ai microfoni di Sky Sport oggi, il presidente della FIGC Giancarlo Abete ha parlato delle ultime polemiche sul versante calcioscommesse ma non solo. Ecco evidenziate alcune delle sue dichiarazioni:

Le parole di Zeman su Conte? Io penso che il modo migliore di fare, sia quello di porre i problemi solo quando si è direttamente interessati o coinvolti nelle polemiche, perchè è troppo facile chiedere modifiche o dire che le cose non vanno bene nel momento in cui c’è l’occasione di fare polemica. Se si vuole coinvolgere la Federazione all’interno di polemiche fini a sè stesse, si sappia che non è questo il ruolo della Federazione. La Federazione non ha il ruolo di opinionista, la Federazione è un soggetto istituzionale. Oggi le regole dicono che un allenatore che è inibito ha tranquillamente la possibilità di allenare durante la settimana. Quindi il problema non si pone”, le parole di Abete.

Sui rapporti con la Juventus: La Federazione ha un rapporto istituzionale con tutti i club e naturalmente anche con la Juventus che è un grandissimo club, che onora il calcio italiano. Si è creata un po’ di confusione negli ultimi tempi. Quando si fa confusione tra il soggetto politico e l’organo di giustizia sportiva, si dà la dimensione di una realtà calcistica e di un Paese che vorrebbe la giustizia sportiva asservita al soggetto politico. Questa non è democrazia, non è separazione dei poteri, quindi non è uno dei principi base nè di un ordinamento statuale, nè di un ordinamento sportivo. La giustizia sportiva è autonoma. Di solito per il mondo del calcio i veri avversari sono i giudici e gli arbitri, perchè sono gli unici soggetti che non hanno diritto a una difesa”.

Sulla reazione del Napoli dopo la Supercoppa Italiana: “A livello disciplinare come sappiamo è una situazione che è stata inviata per competenze dal giudice sportivo alla procura federale, quindi sul livello disciplinare io non intervengo. A livello comportamentale, la cosa più facile è individuare il raffronto con le situazioni che abbiamo vissuto, come sportivi e come componente di giunta del Coni, con Cammarelle, con la Ferrari, con la Cagnotto, con le nostre ‘farfalle’ della ginnastica ritmica: io ho assistito a tantissime premiazioni anche in relazione a situazioni contestate. Da un punto di vista comportamentale è chiaro che il calcio deve crescere molto, dobbiamo crescere, anche se naturalmente alcune volte devono crescere gli altri. Da una parte come Federazione ho il dovere di farmi carico di tutti problemi del mondo del calcio, ma dall’altra ho anche il diritto e il dovere di ricordare ai vari soggetti che hanno dei doveri che devono rispettare nell’interesse di loro stessi e soprattutto dell’immagine del calcio italiano e del nostro Paese”.