2012
FIGC, Abete: “Parole di Monti? Stop non è soluzione”
Giancarlo Abete, ai microfoni dell’ANSA, ha voluto commentare l’uscita del premier Mario Monti, il quale ha proposto lo stop dei campionati come risposta al caos delle scommesse. Il presidente della FIGC crede che questa non sia la soluzione giusta per fermare questo fenomeno: “Sono perfettamente d’accordo: nessuno sconto per chi ha barato, ma fermare i campionati significherebbe mortificare tutto il calcio, penalizzare chi opera onestamente,la gran parte del nostro sistema, e perdere migliaia di posti di lavoro. Non è la soluzione. Capisco e condivido l’amarezza del presidente Monti, del quale rispetto il ruolo in un momento delicato del Paese e la riconosciuta statura personale. La causa di queste dicharazioni è l’amarezza di fronte alla perdita di valori. Dallo stesso Monti e a livelli istituzionali più autorevoli è stato però sottolineato a proposito della politica la necessità di ritrovare la fiducia dei cittadini e di evitare demonizzazioni. L’economia, la finanza, la società civile affrontano una crisi di valori: il calcio non fa, non vuole fare il discorso ‘così fan tuttì. Il calcio è nella società civile, e non è peggio della società. Non è meglio, ma non è neanche peggio. In un momento così delicato per il nostro Paese bisogna evitare il rischio di generalizzazioni e demonizzazioni. Questa è una pagina bruttissima del nostro calcio, in cui decine di persone sono accusate di comportamenti indegni che vanno sanzionati a tutti i livelli, ferma restando la presunzione di innocenza e lo stato di diritto. Ci sono negatività cui vanno trovati correttivi, E ci sono molte positività. Il calcio italiano è fatto di un milione e 400 mila tesserati, di oltre 700 mila partite l’anno, di migliaia di professionisti onesti: per rispetto a loro, va evitato il rischio di generalizzare.”