2015
Mancini: «Shaqiri e Kovacic? Costretti a far cassa»
L’allenatore sul mercato ancora aperto: «Una rottura di scatole»
Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta è intervenuto in conferenza stampa Roberto Mancini, che si è ritrovato a parlare più di mercato che di campionato visto che la sessione estiva è ancora aperta. L’allenatore dell’Inter ha però fissato gli obiettivi: «Quando inizia il campionato tutti puntano al massimo, perché tutti pensano di poterci arrivare. Dipenderà da noi. Dobbiamo sicuramente partire con questo obiettivo. Voci di mercato? Le fate circolare voi. Io non ho mai detto nulla, se non che la società sta lavorando. Siamo concentrati sull’Atalanta, ma sicuramente è una rottura di scatole il fatto che il mercato sia ancora aperto. La nostra squadra è competitiva. Il lavoro dell’anno scorso servirà e così quello svolto nel pre-campionato. Hernanes? Sta abbastanza bene, ma decideremo domani dopo l’ultimo allenamento. Attacco? Sono in tre, due di loro giocheranno. Partiamo tutti alla pari, è difficile dire adesso quello che potremo fare. Non possiamo pensare di dare le colpe ai difensori, Ranocchia e Juan Jesus, per i gol subiti l’anno scorso. Gli errori commessi sono stati generali. I nuovi devono trovare l’intesa. Ci sono giocatori che sono arrivati circa 30-40 giorni fa, quindi hanno bisogno di ambientarsi bene. Non è semplice», ha dichiarato l’allenatore nerazzurro.
QUESTIONE DI TEMPO – Mancini, che ha dribblato le domande su Ivan Perisic, ha poi proseguito: «Abbiamo lavorato bene quest’estate, mettendo una buona base. Serve tempo, è difficile dire ora quali reparti funzionino meglio o peggio. Penso che si debba lavorare ancora molto. Amichevoli? I risultati non hanno una grande importante, servono per migliorare la condizione della squadra, per farla arrivare pronta alla prima giornata di campionato. E’ importante che i giocatori si conoscano, capire quali sono le situazioni di gioco che possano essere più o meno valide. I tre punti cominceranno a contare da domani… Condizione? Non credo che la squadra sia oltre il 60%. La miglior garanzia di successo sono i giocatori, loro fanno la differenza. Per vincere ci vuole tempo».
SCELTE OBBLIGATE – E spazio alle considerazioni sul mercato e su qualche scelta obbligata: «Kondogbia può diventare uno dei migliori centrocampisti al mondo. Nessuno avrebbe voluto cedere Kovacic, ma ci sono considerazioni che vanno oltre le sue qualità. Bisognava rientrare nei parametri del Financial Fair Play finanziario. Ma sono due operazioni diverse. Shaqiri? Dovevamo far cassa e siamo statti costretti a cederlo. Ci credevamo, però le esigenze hanno fatto sì che dovesse essere sacrificato prima lui. Gli auguro un grande campionato in Inghilterra. Forse lui aveva bisogno di più tempo per ambientarsi. Abbiamo preso Shaqiri a gennaio, ma se ci troviamo a luglio costretti a far cassa e con richieste solo per lui allora non c’è scelta. Non potevamo mica vendere le sedie di Appiano Gentile… Centrocampo? Gnoukouri o Medel giocherà basso nel rombo. Non è il massimo avere giocatori in arrivo o in partenza mentre comincia il campionato. Montoya? Nessuno ha mai dubitato di lui. Arriva da un campionato straniero, deve avere tempo per amalgamarsi».