Cassano: «Se ho chiamato Balotelli? Mi fate girare le scatole» - Calcio News 24
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2015

Cassano: «Se ho chiamato Balotelli? Mi fate girare le scatole»

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cassano conferenza

Show dell’attaccante e di Ferrero in conferenza stampa

A due settimane dalla firma del contratto con la Sampdoria, Antonio Cassano si è presentato in conferenza stampa. Ad aprire le “danze”, però, è stato il presidente blucerchiato Massimo Ferrero: «Volevo farvi una sorpresa. Ma adesso ho il microchip addosso, qualsiasi cosa faccio esce sul giornale. Sono stato sempre un fan di Cassano. Non me ne vogliamo i tifosi, ma sono nato in un quartiere romano. Sono un suo fan da quando giocava nella Roma. La grande voglia, il rispetto e il grande amore che questo signore ha per questa maglia. Il minimo era riportarlo a casa. Si merita di finire la sua carriera alla Sampdoria. Ogni tanto la testa non lo aiuta, ma se quando finirà di giocare sarò ancora nel mio ruolo avrà sicuramente un ruolo all’interno della dirigenza».

LE PRECISAZIONI – Ferrero ha poi commentato la telefonata tra Cassano e l’allenatore Walter Zenga: «La telefonata non è stata “No Cassano no”. Zenga era appena arrivato e doveva guardarsi intorno». Poi la precisazione del direttore sportivo Carlo Osti: «In quel momento l’attacco era al completo, serviva che uscisse qualcuno per far posto a Cassano, una volta arrivata l’uscita ecco l’arrivo di Cassano». E sul mercato Ferrero precisa: «A Forte dei Marmi? Io sono povero, non ho i soldi di Galliani… Soriano è un calciatore della Sampdoria fino a quando lui vorrà. Telefonate? Non c’è niente di vero. Non è stato contattato. Se ce ne danno 25 a noi magari cambiamo idea».

MATURITA’ – Ecco Cassano: «Voglio ringraziare il presidente, che ha realizzato il mio sogno. Sono tornato a casa. Hanno lavorato tanto per me. E’ normale che tutti si aspettano quello che facevo, ma io voglio fare meglio. Se avessi voluto perder tempo, sarei andato altrove. Devo evitare di fare ca**te, l’ho promesso al presidente. E poi voglio far arrivare risultati alla mia squadra del cuore e di aiutare a valorizzare i tanti bravi giocatori che ci sono qui. Se mi sento in debito? Mi dispiace essere tornato senza trovare Garrone. Ho sbagliato. E’ stato l’unico vero errore, gli altri li rifarei volentieri. Spero mi stia sentendo, perché gli voglio tanto bene. Non sono cambiato, è che ora ho una famiglia e sono maturato. Continuo a dire quello che penso, ma è chiaro che devo essere più equilibrato. Prima di fare una ca****a me ne vado, perché ci tengo a questa piazza».

VOGLIA DI TRANQUILLITA’ – S’infervora, invece, quando viene fuori la storia sulla chiamata a Mario Balotelli: «Io non l’ho mai sentito. Mi sono arrabbiato con l’addetto stampa l’altro giorno. Io non faccio il direttore sportivo. Ho rispetto per Muriel ed Eder. Non mi sono mai permesso né mi permetterò mai di mettermi in mezzo. Mi girano le scatole quando sente queste cose bruttissime. Prima Il Secolo XIX ha fatto uscire il contratto, l’altro giorno è uscita la foto di casa, poi La Gazzetta dello Sport ha fatto uscire questa voce. Lasciatemi tranquillo, abbiate rispetto. Ho sempre tentato di tornare, ma non c’erano situazioni a mio favore. Ci può stare che un allenatore dica che non vada bene».

TRAGUARDI – E poi chiarisce circa la chiacchierata con Walter Zenga prima di parlare di obiettivi e altre curiosità: «Mi ha chiamato, mi ha detto che aveva altre idee ed io ho rispettato la sua opinione. Poi le cose sono cambiate. La squadra è molto più forte dell’ultima volta che ero qui. Se sono pronto? A livello fisico sono molto indietro, ma sono a disposizione dell’allenatore anche per giocare un minuto. A livello di testa già ci sono. Devo perdere 3-4kg, poi sarò sulla strada giusta. Il simbolo della Samp non posso essere io. Fuori c’è il Presidente e nello spogliatoio c’è Angelo Palombo che è qui da 15 anni. Io ci tengo solo a giocare bene e portare risultati alla squadra. Obiettivi? Io non sono uno che si accontenta, io punto sempre a vincere. Nazionale? Voglio mettere in difficoltà Conte con la mia qualità. Mi dispiace per l’eliminazione dall’Europa League. Può capitare una partita brutta. Ora pensiamo a fare un campionato super. Parma? E’ una città meravigliosa, ha gente snob come piace a me. Mi ha lasciato tanto rammarico e tristezza vedere il Parma così, ma risalirà. Soriano? Nella mia squadra voglio giocatori forti, quindi vorrei che stia qui».

CAMPIONATO – Infine, sulla griglia di partenza per il titolo: «Spero sempre che vinca l’Inter lo scudetto. La vedo molto dura, la Juventus è favorita per i prossimi 4-5 anni e dietro c’è la Roma. La Juventus è troppo forte, ma se il Milan prende Ibrahimovic vince lo scudetto».