Tavecchio: «Minori senza vincolo? Parliamone» - Calcio News 24
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2015

Tavecchio: «Minori senza vincolo? Parliamone»

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tavecchio lega dicembre 2014 ifa

Il presidente Figc vuole riprendere il confronto interrotto

Le violenze negli stadi, il fallimenti di alcuni club e le lotte di potere sono nodi abbastanza intricati da sciogliere, ma, come se ciò non bastasse, i giudici di Verbania hanno deciso di sconvolgere ulteriormente il mondo del calcio liberando i calciatori minorenni dal vincolo con le società: «Io non ne sono assolutamente sconvolto. È una sentenza tra le parti, non erga omnes. Perché dovrebbe fare giurisprudenza? Fino ad oggi abbiamo ignorato decine di sentenze opposte, che hanno dato ragione alle società. E continuiamo a ignorare che anche oggi, pur in presenza del vincolo, si può firmare con un club per un solo anno, grazie all’articolo 108 delle Noif, che ho fatto introdurre io. E si ignora pure che in caso di trasferimento di residenza il vincolo decade», il commento del presidente della FIGC Carlo Tavecchio a La Gazzetta dello Sport.

LA “TRATTATIVA” – L’indennizzo o il premio di valorizzazione previsti in caso di svincolo prima del tempo non vanno bene per il presidente federale, alla ricerca di alternative: «Con Delrio e Tommasi stavamo discutendo della possibilità di consentire al compimento dei 18 anni di sfruttare una finestra temporale per scegliere se restare nella stessa società fino a 25 anni o andarsene in un’altra, e in quel caso riconoscere al club lasciato un rimborso di formazione. Eravamo a buon punto… Con il nuovo presidente della Lnd (Felice Belloli, ndr) il clima è cambiato. Non so perché, ma credo che quel discorso si possa riprendere in qualsiasi momento».

LE RIFORME – Tavecchio ha parlato poi della riforma dei campionati, la madre di tutte le battaglie: «Sapete quanto mi stia impegnando sul tema. Io sto ancora aspettando che le leghe facciano il proprio lavoro. Gli do tempo fino al 5 maggio. Dopodiché, porterò la pratica al Coni». Infine, sul Parma e la violenza nel calcio: «Vorrei che arrivasse fino al termine della stagione. Perché chiedergli conto dei debiti il 30 aprile e non il 31 maggio? Violenza? Vietare qualsiasi forma di striscione non riguardi l’incitamento alla propria squadra temo non basti. Bisogna punirli seriamente. Ci vorrebbe il Daspo a vita».