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Milan: Bacca e Lapadula insieme? Sì, ma giocavi col Chievo

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Milan: Bacca – Lapadula insieme in campo col Chievo. I due attaccanti esultano e si complimentano a vicenda, ma il tema tattico è un po’ più complesso di quanto sembri: Montella può contare su un modulo più offensivo, ma occhio alle controindicazioni…

Carlos Bacca e Gianluca Lapadula, Gianluca Lapadula e Carlos Bacca: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Bravo il Milan, che la sfanga contro il Chievo (non senza qualche consueto ed inutile patema d’animo), bravo Vincenzo Montella che riesce a rimettere insieme i cocci di una partita che, almeno nel corso del primo tempo, rischiava di diventare un labirinto freudiano per i rossoneri. Tutto molto bello, ma il tema di fondo che può diventare questione irrisolta riguarda proprio l’eventuale utilizzo in campo, insieme, nello stesso momento, dei due attaccanti rossoneri. Lapadula come sostituto di Bacca a inizio stagione, poi Bacca come sostituto di Lapadula ad una certa, quindi retromarcia ancora: Lapadula sostituto di Bacca e alla fine, tanto per rischiare, tutti e due nel calderone. La miscela pare aver funzionato, anche perché Montella ha mischiato ottimamente gli ingredienti in un 4-2-3-1, quello very offensive del secondo tempo, in cui Lapadula ha sostituito addirittura Manuel Locatelli (non sono propriamente la stessa cosa, no). Ha funzionato ma, specifichiamolo, ha funzionato contro il Chievo, squadra che fuori casa prima di ieri aveva subito appena quindici gol, ma che almeno a livello motivazionale (se è vero che le motivazioni nel calcio, non nel magico gioco delle bocce, contano qualcosa) non ci pare abbia più di tanto da chiedere a questo campionato.

Milan: Bacca e Lapadula insieme, avvertenze per l’uso

Tradotto in altri termini: la miscela offensiva di Montella può avere un senso, ma può avercelo evidentemente solo se giochi in casa contro una squadra di rango nettamente inferiore (ci perdonino i tifosi clivensi, ma è così, ca va sans dire) e rischi di rimanere bloccato un po’ dalla paura e un po’ pure dalla sfiga. Immaginiamo l’utilizzo di un modulo con due soli centrocampisti a protezione della difesa contro una corazzata di rango (Juventus, ovvio, ma pure Roma o Napoli, fate voi) ed una punta, tale Carlos Bacca, noto ai più per doti spiccatamente offensive e molto scarsamente difensive. Ecco, la risposta alla domanda “Bacca e Lapadula insieme, yes we can?” è tutta qui: il modulo visto ieri col Chievo è fruttuoso solo fino a un certo punto e, proprio come una medicina efficace ma potente, va utilizzato con le dovute precauzioni. Non solo con le big, ma evidentemente anche in situazioni in cui non vi è particolare necessità di rischiare il sedere: ieri Montella, non a caso, a fine partita, mettendo fuori Bacca e dentro Juraj Kucka, è tornato al 4-3-3 e buonanotte ai sognatori. Ah, per inciso: l’alternativa sostenibile al 4-2-3-1 ci sarebbe ed è il 4-3-1-2 con Suso trequartista ed un centrocampista in più a sostegno della difesa (lo stesso Kucka, ma pure Giacomo Bonaventura buttato lì da mezzala, se preferite), però poi a Gerard Deulofeu glielo dite voi di non giocare?