Bari: i soldi entro il 21 o il fallimento

Si attende ancora Noordin, ma ormai i tifosi ci credono sempre meno

La guerra tra il presidente Gianluca Paparesta ed il socio di minoranza Cosmo Giancaspro prosegue in casa Bari ed andrà avanti ancora, senza che i tifosi possano fare niente. Ieri il numero uno del club pugliese ha deliberato un aumento di capitale fino a 7,5 milioni di euro da versare entro e non oltre il prossimo 21 giugno. Giancaspro, ancora una volta, si è ribellato annunciando battaglio in tribunale: l’imprenditore molfettese aveva proposto di mettere di tasca sua altri 4 milioni di euro, da aggiungere agli altri 2,7 che già ha versato, per un aumento delle quote dal 5% attuale al 90%. Paparesta si è opposto, facendo leva su un precedente, che secondo Giancaspro però non è legittimato in questo caso da atti leciti. Il punto è che, se entro il 21 giugno l’aumento di capitale non verrà davvero sottoscritto, per un solo giorno le azioni del Bari potranno essere vendute a terzi, ma a partire dal giorno successivo i libri della società verranno portati in tribunale per il fallimento.

BARI: PAPARESTA ASPETTA NOORDIN, TIFOSI DISILLUSI – Il precedente su cui fa leva Paparesta è del 2011 quando la Juventus promise un aumento di capitale in proporzione alle proprie quote societarie da versare entro una determinata data. È quello che dovranno fare adesso i due soci del Bari in proporzione alle proprie quote: versare i soldi entro il 21, perché per ora l’aumento di capitale è solo su carta. Giancaspro non ci sta e promette ricorsi in tribunale che potrebbero prendere tempo, mentre Paparesta attende evidentemente ancora i soldi di Ahmad Noordin Datò, che ha promesso l’acquisto del 50% delle quote di maggioranza relativa del Bari, o magari di un altro socio. Il fatto è che di Noordin non si ha più traccia e c’è chi dice che il malese ci abbia ripensato proprio in virtù della lotta intestina tra Paparesta e Giancaspro, mentre i tifosi assistono allo spettacolo disillusi e in preda al panico, perché il fallimento adesso è una ipotesi concreta, riporta oggi La Repubblica di Bari.