Brahim Diaz: «Qui sento l’affetto di tutti, vogliamo lo scudetto»
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Brahim Diaz: «Qui sento l’affetto di tutti, vogliamo lo scudetto»

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Brahim Diaz

Brahim Diaz, in un’intervista ad AS, ha racconato il nuovo inizio di stagione con la maglia del Milan, ecco le sue parole

Brahim Diaz ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di AS. Ecco le sue parole:

SUL SUO MOMENTO – «Mi piace avere leadership ed essere protagonista, sì, sento che la mia personalità sia cresciuta. Sono più inserito rispetto a un anno fa, conosco meglio i compagni e lavorare, così, è più facile».

SUL CORO DEI TIFOSI : «Per me è bellissimo. Kakà è una leggenda, un calciatore che qualsiasi giovane ammira, è stato straordinario. Per me è un onore, ma ai tifosi sono grato anche per il modo in cui mi trattano, per l’affetto sin dal primo giorno. Cerco di restituirlo facendo bene in campo».

SULLO SCUDETTO – «Se puntiamo allo scudetto? Sì, sarà una lotta equilibrata e con tante squadre coinvolte. Stiamo bene, ragioniamo di partita in partita, ma posso dire che abbiamo un gruppo con talento, sacrificio, un ambiente che mescola perfettamente gioventù ed esperienza. Lotteremo fino all’ultima giornata».

INIZIO DI STAGIONE –  «Quest’anno arrivo di più in porta, è vero, ed ho voglia di aiutare la squadra giocando vicino l’area avversaria. I gol ci sono, ma mi interessa molto di più che ci siano i risultati».

GOL IN ROSSONERO PREFERITO – «Beh, dopo sette anni senza giocare la Champions, segnare un 1-2 ad Anfield non potrò mai dimenticarlo, ma anche quello che realizzai contro la Juventus un anno fa mi piacque molto».

RUOLO IDEALE – «Mi adatto a tutti i ruoli, ma è vero che dietro la prima punta mi trovo molto bene. Mi piace gestire gli spazi tra le linee e ricevere tanti palloni, come succede in quella zona di campo».

MAGLIA NUMERO 10 – «Tutti conoscono la quantità di talenti che l’hanno indossata e per me è un privilegio. Spero di esserne all’altezza, ci sto provando con tutte le mie forze».

SU PAOLO MALDINI – «Abbiamo un bellissimo rapporto, ha grande fiducia in me, apprezza il mio talento e sono molto grato sia a lui che a Massara, a Gazidis, al mister: tutti hanno voluto che fossi qui. Paolo come calciatore è stato una leggenda e sta dimostrando il suo valore anche come dirigente».

SU THEO HERNANDEZ – «Con me è stato fantastico dentro e fuori dal campo. Mi ha aiutato tanto: tutti hanno visto il gran calciatore che è, ma vi assicuro che è ancora meglio come persona. Il trio con lui e Castillejo? Beh, io sono il più tranquillo dei tre (ride, ndr) ma ci divertiamo un sacco insieme. Avere compagni come loro ti rende la vita più semplice. E sì, la faccenda degli scherzi è vera: nel bus disturbiamo sempre quelli che si siedono davanti».

SU IBRAHIMOVIC – «È come un fratello maggiore. Esige sempre il massimo, ma poi ti dà grandi consigli. Ha un grande affetto per me e questo mi ha dato fiducia. Lui fa la differenza sempre, giochi o meno: averlo in squadra è un plus. È ancora fortissimo e lo dimostra in ogni allenamento».

CHAMPIONS LEAGUE – «Il Liverpool è fortissimo e la partita è stata difficile. Abbiamo fatto fatica all’inizio, ma dopo abbiamo mostrato il nostro talento. Segnare due reti ad Anfield non è facile: continueremo a lottare nel girone. La Champions è la casa del Milan, lo sa tutto il mondo, e sarà una notte speciale. L’Atletico è un rivale duro, sarà una gara difficile per entrambe le squadre. Abbiamo le nostre armi, e in più giochiamo in casa».

MATCH CONTRO L’ATLETICO – «Il fatto che siano una squadra non solo ricca di talento, ma anche che lavora benissimo e molto disposta al sacrificio. Hanno giocatori fortissimi e non ne scelgo uno perché sarebbe ingiusto. Poi preferisco concentrarmi sul Milan: anche i nostri sono straordinari e siamo più uniti che mai».

SU ANCELOTTI – «Carletto è un grandissimo allenatore e una persona speciale, per quello che ho potuto conoscerlo. Gli sono molto grato, ma ora sono concentrato sul Milan».

LA SCELTA DI TORNARE  «Sono tornato perché il Milan è una grande squadra e ho sentito subito l’affetto del club e dei suoi tifosi. Ci sono stato benissimo l’anno scorso e anche ora sono felicissimo qui. Futuro? Non ci penso, davvero. Mi godo il presente e sono felice, voglio continuare ad aiutare il Milan con gol, assist e soprattutto tanto lavoro».

SULLA NAZIONALE – «La mia unica presenza con la Nazionale maggiore, contro la Lituania, fu speciale: tanti compagni debuttarono con me e io riuscii addirittura a segnare un gol. Fu una sensazione incredibile e continuerò a dare tutto in campo, in attesa di un’altra chiamata del mister. Se farò bene, prima o poi arriverà».