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Buon compleanno a… Joakim Maehle

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Oggi Joakim Maehle compie 26 anni e sarà sul campo in Atalanta-Verona. É al terzo anno in Italia e ha avuto l’indubbia capacità di catturare l’attenzione

Oggi Joakim Maehle compie 26 anni e sarà sul campo in Atalanta-Verona. É al terzo anno in Italia e ha avuto l’indubbia capacità di catturare l’attenzione. Quando apparve da noi, diede di sé quest’immagine: «Mi descrivo come un giocatore dinamico pronto sempre a dare il massimo per la mia squadra. Sono un terzino che può giocare sia a destra che a sinistra. A livello personale posso dire che è difficile descriversi ma sono una persona gradevole e simpatica con tutti». Essere coerenti con questo biglietto da visita non è propriamente semplice, ma lui c’è riuscito. In una squadra come l’Atalanta, che programmaticamente nella gestione di Gian Piero Gasperini ha sempre messo in vetrina fior di esterni che rubavano l’occhio, è una bella sfida riuscire a farlo senza andare incontro a paragoni con i predecessori o i concorrenti. Per intenderci, quello che scrissero in una pagella del danese due anni fa, quando stava disputando un fantastico Europeo e chiudeva con un gol alla Russia la fase a gironi: «Voto 8. C’è un piccolo Gosens pure qui».

La premessa è talmente vera che lo stesso mister dei bergamaschi, nel corso di questa stagione, ad un certo punto si è sentito in obbligo di prendere le difese del suo giocatore, rivolgendosi in maniera abbastanza secca ai giornalisti: «Siete voi che giudicate Maehle, a me è sempre piaciuto».

Un Joakim niente Maehle sulla fascia: l’esterno che l’Atalanta aveva bisogno

Al contempo, Joakim è uno che piace agli addetti ai lavori. Non è il solo, ma sembra certamente uno di quei giocatori che sanno soddisfare le esigenze per le quali viene chiamato in causa. Si spiega così perché lungo non pochi mesi – del resto c’era la pausa Mondiale a intensificare le voci di mercato – lo si sia accostato alla Juventus in maniera insistente.

Juve, ma Singo e Maehle servono adesso?

E potete star certi che anche al termine di questa stagione, si parlerà di un suo trasferimento perché questi due anni e mezzo lo hanno visto crescere, hanno fatto pensare che possa essere un fattore di garanzia. Anche fuori Bergamo.
Persino al Fantacalcio, ed immediatamente, Maehle è sembrato l’acquisto giusto.

Maehle stupisce l’Atalanta: ecco perché è da prendere al Fantacalcio

Appena arrivato dal Genk, ha avuto la prontezza di riflessi – ed anche il fiato – per ambientarsi benissimo nella nuova realtà. Non era così scontato, ma lui ci ha messo un ingrediente di cui spesso non si fa menzione, preferendoci un po’ tutti concentrarci in disquisizioni tattiche: l’entusiasmo. Alla prima intervista ai canali ufficiali del club, ha usato parole che suonano come il riconoscimento di quanto una realtà della provincia italiana abbia saputo proporsi nel contesto internazionale: «L’Atalanta è un team davvero straordinario che sta nelle zone alte della classifica di Serie A. Il gioco offensivo è eccezionale e lo amo davvero molto. Hanno dinamiche di gioco veloce che mi piacciono». Un giudizio che ha confermato quand’era in Qatar, con la sua nazionale, a vivere il primo Mondiale invernale della storia. Ci sono molti stranieri che lontani dall’Italia si lasciano andare a esternazioni fuori luogo, mal interpretabili, i cui echi in Italia arrivano un po’ sempre distorti. Non è il suo caso: «Sono follemente felice di essere lì e per le occasioni che mi sono state concesse».

Due anni fa, all’Europeo, dopo che il suo Paese aveva vissuto quei giorni di irreale e sospensione quando il cuore di Eriksen si era fermato, Joakim aveva trovato le parole giuste: «Sono incredibilmente orgoglioso di aver rappresentato la Danimarca per una finale del Campionato Europeo, ma ancora più orgoglioso di essere un danese. Un piccolo paese con grandi sogni e grandi ambizioni – dove l’amicizia è più grande». Sul campo era stato trascinante, interpretando quelle che sono state probabilmente le partite più bella della sua carriera. Come gli aveva riconosciuto una gloria nazionale come Brian Laudrup, colpito da tutta quella inesauribile vitalità: «Maehle è stato eccezionale. Il suo assist per Dolberg di sabato scorso, di esterno destro, è stato un qualcosa che potrebbe fare Modric. E i suoi livelli di energia sono incredibili, si potrebbe quasi dire che non si sia ancora mai stancato. Anche se le prima due o tre discese non vanno bene, lui continua a inserirsi. E questo lo rende una minaccia».