2014
Cesena, Lugaresi: «Tavecchio? E’ stato fatto tutto con troppa fretta. Su Babacar…»
Il Presidente dei romagnoli argomenta il comunicato emesso oggi nei confronti delle parole del Presidente Tavecchio
Continuano a tenere banco le parole del Presidente Carlo Tavecchio che hanno scosso l’opinione pubblica. La situazione si fa sempre più intricata, il tempo stringe e le elezioni sono sempre più vicine. Sono arrivate delle reazioni forti, con alcune società pronte a ridiscutere i vecchi accordi non appoggiando più l’ex Presidente della Lega Dilettanti. Dopo Fiorentina e Sampdoria è stato il turno del Cesena che ha emesso un comunicato nella giornata di oggi a firma del Presidente Giorgio Lugaresi. Proprio il numero uno romagnolo ha spiegato meglio ai nostri microfoni il suo punto di vista.
Presidente, oggi lei si è detto spiazzato dalle parole del Presidente Tavecchio tanto da dover rileggere le dichiarazioni ben quattro volte. Possono essere un clamoroso autogol?
«Credo che sia stata un pò la reazione di tutti, insomma. E’ una cosa che non è piaciuta, si è alzato un gran polverone. Ci sono rimasto molto male.
La Fifa negli ultimi anni ha fatto della lotta al razzismo uno dei capisaldi per questo ha chiesto di aprire un’indagine.
«Si ho visto la dichiarazione della Fifa in questo senso, vediamo un pò quali saranno gli sviluppi.
Il Presidente ha dichiarato in sua difesa che tali dichiarazioni sono state strumentalizzate contro la sua figura, facendo poi poca attenzione ai contenuti. Lei è d’accordo su questo punto?
«Noi italiani siamo super esperti per strumentalizzare le frasi delle persone quando non ci vanno bene. Noi siamo fatti cosi, la vediamo nella politica di tutti i giorni. Per questo io nel mio comunicato ho espresso quello che pensavo sul momento, senza leggere altri pareri. Ho provato disappunto, questa cosa non ci stava. Io non l’ho letta come una ‘gaffe’ ma come una esternazione, alla quale ha dato poca importanza mentre in realtà ne ha molta. Siamo un pase che diventa sempre più multi-razziale ma anche le stesse società di calcio. Pensi che noi abbiamo fatto una campagna abbonamenti e sono rappresentati tutta la popolazione di Cesena, anche gli extra-comunitari che fanno parte del tessuto sociale. La vedo come una cosa normale, è chiaro che tutti dobbiamo stare alle regole dello Stato Italiano e che si devono rispettare.
Voi, inzialmente, avevate dato il parere favorevole alla candidatura di Tavecchio: quali sono stati i punti che vi hanno convinto?
«Era stato il frutto di un lavoro congiunto di Lotito e Agnelli, il candidato doveva sposare le linee guida della Lega di serie A che è il locomotore del nostro calcio. Grazie a questo fatto noi avevamo dato queste indicazioni, adesso è successo questo nuovo avvenimento che ha scosso le nostre opinioni e credo che sia necessario fare delle valutazioni.
Queste riflessioni giocheranno a favore di Albertini?
«Adesso diciamo che ci sono soltanto due candidati, non ci sono molte alternative. O voti Tavecchio o voti Albertini altrimenti c’è la scheda bianca. Tra l’altro queste elezioni sono anticipate perchè Abete si è dimesso subito dopo il Mondiale e quindi non c’è stato nemmeno il tempo per trovare il giusto candidato di una certa caratura, con l’età giusta e con un passato di valore. Da noi in Romagna si dice che con la fretta il gatto fa i gattini cechi e quindi sta a significare che adesso con la fretta non si deve cercare un candidato magari non adeguato».
Il suo è anche un invito rivolto a tutti gli altri Presidenti? Come Cesena non appoggerete più la candidatura di Tavecchio?
«Io credo che ognuno di noi abbia una propria sensibilità, un metro di giudizio per valutare questo fatto e credo che sia giusto svincolarsi da una presa di posizione comune e ragionare individualmente. Noi ragioneremo con la nostra testa e speriamo di arrivare ad una decisione giusta entro l’11».
C’è anche chi ha sostenuto, come il tecnico Zeman, che la frase sia da censurare ma che il contenuto di fondo sia giusto. Crede anche lei che i troppi stranieri possono penalizzare il rilancio del nostro calcio?
«Sono d’accordo sul fatto che si debba valorizzare di più il nostro calcio. Spesso si fa riferimento ai settori giovanili e al loro lavoro ma poi non si da la possibilità effettiva a questi ragazzi di esordire o giocare ad alti livelli. Non si può fare una cosa e poi solo squadre con tanti giocatori stranieri, credo ci sia bisogno di un regolamento interno».
Passando al piano strettamente tecnico, del calcio giocato: voi state facendo un’ottima campagna acquisti in entrata, farete qualche altra operazione?
«Noi siamo convinti di avere i ranghi completi sia nella liena difensiva che con i portieri. Ci manca qualcosa nel reparto offensivo ma non abbiamo fretta, manca ancora un mese alla chiusura del calciomercato. Abbiamo cinque attaccanti e con calma prenderemo un altro giocatore».
Come procede la campagna abbonamenti, il termometro dell’entusiasmo della piazza?
«Siamo molto contenti perchè sta procedendo molto bene, siamo quasi vicini alla quota 10000 e vogliamo battere il precedente record di 11144, abbiamo ancora un mese di tempo e pensiamo che si possa realizzare».
In attacco il sogno Babacar rischia di rimanere tale?
«Sappiamo che la Fiorentina e Montella credono molto in questo ragazzo, sappiamo che lo vogliono tenere. Se invece decidessero di lasciarlo partire noi saremo in prima linea, altrimenti mireremo i nostri obiettivi su altri attaccanti».