2015
Copa America, Colombia: Cafeteros, gli outsiders più validi
Ricca di talento e guidata da Pekerman: la Seleccion può impensierire Brasile ed Argentina
E’ tutto pronto per la Copa America 2015: l’11 giugno, domani, partirà in Cile il torneo organizzato dalla CONMEBOL, con l’Uruguay pronta a difendere il titolo conquistato quattro anni fa in Argentina. Una delle selezioni più interessanti è certamente la Colombia guidata da Josè Pekerman, reduce dall’ottima prestazione al Mondiale in Brasile, nel quale è giunta fino ai quarti di finale, e pronta a stupire grazie alle enormi potenzialità della rosa. Infatti i 23 calciatori selezionati dal commissario tecnico argentino sono calciatori validi, alcuni campioni ed altri grandi talenti, e rappresentano l’opportunità più ghiotta per sperare nel titolo, a 14 anni di distanza dall’unico trionfo nella competizione. Infatti se prendiamo a paragone le due rose, quella del 2001 e questa del 2015, notiamo la somiglianza di valori tecnici: i Cordoba, Aristizabal e Orozco di ieri ed i James Rodriguez, Falcao e Bacca di oggi, calciatori guidati da tecnici esperti e sagaci come Maturana e Pekerman. Girone abbordabile per la banda capitanata da Falcao: Brasile, Perù e Venezuela le avversarie del Gruppo C.
ALLENATORE E TATTICHE – Josè Pekerman vanta un curriculum invidiabile, segnalando le esperienze in Messico con Toluca e Tigres, in Sud America a livello di nazionali, con gli anni passati da Ct della Nazionale argentina e dell’Under 20 Albiceleste. Il palmares è di ottimo livello: tre Campionati mondiali Under 20 (1995, 1997, 2001), due Campionati sudamericani Under 20 (1997, 1999) e tre riconoscimenti come “Allenatore sudamericano dell’anno” (2012, 2013, 2014). Lo schema più utilizzato da Don Josè è il 4-5-1 con due ali dalle spiccate caratteristiche offensive, ma non è di certo integralista: una delle caratteristiche migliori del tecnico di Villa Dominguez è quella di sapersi adattare all’avversario sia a livello tattico che tecnico, con il 4-5-1 alternato al 4-4-2. Il punto forte dei Cafeteros è certamente l’attacco, dove Pekerman ha l’imbarazzo della scelta: sugli esterni spazio a James Rodriguez e Juan Cuadrado, con Victor Ibarbo e Luis Muriel pronti a subentrare, mentre per l’attacco il ct può contare sul super poker Falcao, Bacca, Jackson Martinez e Teofilo Gutierrez. In difesa attenzione a Murillo: il prossimo centrale dell’Inter ha scalato le gerarchie e potrebbe essere uno dei cardini della Colombia in Copa America.
MIGLIOR GIOCATORE – C’è l’imbarazzo della scelta per scegliere il miglior calciatore dei Cafeteros: da Ospina a Murillo, passando per Bacca e Jackson Martinez fino a Falcao e Cuadrado. Ma la scelta non può che ricadere su James Rodriguez, leader della Colombia a Brasile 2014 e reduce da un’ottima stagione con la pesantissima maglia del Real Madrid. Classe 1991 di Cucuta, James è entrato di diritto nell’elite dei migliori centrocampisti al mondo: con le maglie di Porto, Monaco e Real, oltre che con la camiseta della Seleccion, ha evidenziato le sue enormi potenzialità, tirando fuori dal cilindro giocate eccezionali e gol pesanti come macigni nelle occasioni più importanti. Con i Blancos il vivaio Envigado ha raccolto 46 presenze e 17 reti in stagione, confermandosi uno dei migliori. Da grandi qualità arrivano però grandi responsabilità: il Mondiale della passata stagione rappresentava per lui una “prova del 9”, passata decisamente a pieni voti tanto da portare la leggenda colombiana Carlos Valderrama ad assegnargli l’appellativo “El Pibe”, con cui egli era conosciuto in patria. Nato trequartista, l’elengante mancino con gli anni è riuscito ad adattarsi anche da esterno offensivo e da mezzala; certamente, una cosa che non ha dovuto imparare è come segnare gol strepitosi come questo
PUNTO DEBOLE – Nonostante l’esponenziale crescita di Murillo, il punto debole dei Cafeteros risiede nella solidità difensiva. L’organizzazione del reparto arretrato è buona, la pecca riguarda i valori individuali della retroguardia: Zuniga ed Andrade hanno evidenti carenze in marcatura e soffrono avversari tecnici. Inoltre, sia Zapata che Pedro Franco non forniscono garanzie come centrali difensivi: entrambi infatti commettono, anche se saltuariamente, gravi errori e possono costare caro ai Cafeteros. Ciò che fa ben sperare, come sopra affermato, è la buona organizzazione della fase difensiva: i due centrocampisti centrali, Valencia e Sanchez, agiscono da schermo e le due ali si sacrificano in ripiegamento.
PALMARES – Luccica nella bacheca della Colombia il trofeo conquistato in casa nel 2001, ma tolto quel successo resta ben poco: diversi terzi posti e tante pacche sulla spalla. Nel 2011 i Cafeteros vengono eliminati quarti di finale, mentre nel 2007 la Copa America si è conclusa al primo turno. Quarto posto nel 2004, come nel 1991, mentre sia nel 1997 che ne 1999 la Colombia ha raggiunto i quarti di finale. Da segnalare i terzi posti delle edizioni 1987, 1993 e 1995. L’obiettivo è fare bene per i Cafeteros, ma bisogna essere sinceri: Falcao e compagni sono gli outsiders più validi delle big Argentina e Brasile. Soprattutto se si vedranno azioni di un certo calibro…