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Dieci cose che non sai sull’Italia: perché non andare ai Mondiali sarebbe un dramma

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Dieci cose che non sai sull’Italia: ecco i motivi che renderebbero un dramma la mancata qualificazione degli azzurri ai Mondiali in Russia

Apocalisse, catastrofe o tragedia? Difficile trovare il modo giusto per descrivere in maniera sensata un’eventuale mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali in Russia. Certamente un altro flop a San Siro diventerebbe un vero e proprio dramma nazionale da affrontare, pur trattandosi di calcio, che non è soltanto uno sport ma rappresenta una vera e propria azienda per la quale anche gli italiani investono. La sconfitta di misura a Solna contro la Svezia ha reso maledettamente più complicato l’approdo degli azzurri alla rassegna iridata, ma nulla è ancora perduto. Con un 2-0 in Russia si va, senza se e senza ma. Ventura ci crede, la squadra farà di tutto per qualificarsi e gli italiani incrociano le dita con la speranza che gli scongiuri servano per far sì che l’estate non diventi malinconica già a novembre. A San Siro, per la gara di ritorno di lunedì, sarà tutto esaurito e l’Italia non può permettersi passi falsi se ai Mondiali vorrà recitare un ruolo da protagonista. Anche perché restare a casa sarebbe un vero e proprio dramma per tutti. Per il paese, per Ventura, per i giocatori e per il nostro movimento sportivo. Ecco le dieci cose che non sai sull’eventuale flop azzurro.

1 – L’addio senza gloria di Buffon e non solo

La non qualificazione ai Mondiali può avere ripercussioni immediate su tanti senatori della Nazionale. Il primo è Gigi Buffon, che con qualche mese d’anticipo si congederebbe lasciando la maglia azzurra in maniera ingloriosa, certamente non degna del campione che negli ultimi vent’anni ha spiegato calcio al mondo intero. Con lui direbbero addio anche Barzagli, Chiellini e De Rossi: per gli ultimi due si tratterebbe di un passo indietro nettamente anticipato, visto che era auspicabile che potessero essere loro i punti cardine dell’Italia che avrebbe puntato all’Europeo del 2020. E il vuoto di personalità nello spogliatoio azzurro, a quel punto, sarebbe troppo difficile da colmare.

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2 – L’Italia e un Ranking che diventerebbe disastroso

Se l’Italia non dovesse andare in Russia le conseguenze sarebbero catastrofiche, ed è proprio il caso di dirlo, per il Ranking Fifa. Le partite del Mondiale hanno un coefficiente di importanza (4) nettamente più alto rispetto a gare di qualificazione (2) o amichevoli (1). Senza prendere parte alla rassegna iridata l’Italia diventerebbe definitivamente una nazionale di seconda fascia: anche i disastrosi Mondiali del 2010 e del 2014 hanno avuto un enorme peso nell’indebolimento azzurro a livello internazionale.

3 – Indotti a zero

Una stima della Coldiretti sui dati Istat del 2006 ha riassunto l’importanza della vittoria del Mondiale in Germania, sottolineando alcuni aspetti di notevole rilevanza: «L’economia nazionale è cresciuta in modo sostenuto con un aumento record del 4,1% del Pil a valori correnti mentre il numero di disoccupati è diminuito del 10 per cento. Nel 2007 si è anche verificato un incremento delle vendite nazionali all’estero del 10 per cento e a beneficiarne maggiormente sono stati i prodotti simbolo del Made in Italy nel mondo». La vittoria del Mondiale è stata ottimizzata dal punto di vista economico nel breve periodo, ma è stato comunque il simbolo di un successo dell’intero Paese. Oggi, non partecipare alla rassegna iridata, può incidere in minima parte anche sull’economia.

4 – Il conto salato per la Figc

Anche per la Figc il danno di una mancata qualificazione ai Mondiali sarebbe enorme. Già soltanto nel 2014, quando l’Italia ha abbandonato la rassegna brasiliana dopo appena tre partite, gli incassi provenienti da Fifa e royalties dello sponsor tecnico si sono aggirati intorno ai dieci milioni di euro. A questi soldi, che quest’anno l’Italia rischia di non vedere, si aggiungeranno quelli delle mancate sponsorizzazioni. E fra queste spiccano Puma, Tim, Fiat, Eni e Poste Italiane.

5 – I danni per le TV

Se si riflette sugli ascolti di Svezia-Italia, che è soltanto uno spareggio per i Mondiali, si capirà il perché la Rai subirà un danno enorme. La gara di Solna è stata seguita da quasi 11 milioni di telespettatori, che durante la rassegna iridata sono certamente destinati ad aumentare notevolmente. Gli ascolti subirebbero un calo visto per quanto riguarda i broadcaster. Anche per la TV satellitare i problemi diventerebbero i medesimi. E’ vero che ancora non si sa chi si aggiudicherà l’appalto della trasmissione in esclusiva dei Mondiali, ma sia Sky che Mediaset, senza l’Italia in ballo, perderebbero appeal nella vendita del pacchetto ai clienti.

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6 – I danni per le grandi città

Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova, Napoli, Palermo e tante altre città italiane, nel caso in cui l’Italia non riuscisse a prendere il treno per Russia 2018, dovranno abbandonare definitivamente ogni idea di allestimento di maxi-schermi nelle grandi piazze. Quindi meno gente nei ristoranti e nelle pizzerie nelle serate in cui gioca l’Italia e niente affollamento dei locali che trasmettono le partite. Immaginate che cosa può significare per i ristoratori il flop della squadra di Ventura.

7 – La carriera di Ventura

Gianpiero Ventura non ha mai allenato in grandi realtà del calcio mondiale e, sebbene non sia più giovane, un eventuale mancato approdo ai Mondiali porterebbe il commissario tecnico a dimettersi subito dopo la partita di San Siro. Con il rischio di mettere fine ad una carriera pluritrentennale, che molto probabilmente vedrebbe il capolinea proprio nel match contro la Svezia. Una fine che non merita.

8 – La svalutazione dei giocatori

Chi lo va a dire ai grandi club europei che Andrea Belotti vale 100 milioni di euro, quando nemmeno va ai Mondiali? Oppure Verratti: il Barcellona sarebbe davvero pronta a fare follie per un giocatore che nemmeno è riuscito ad essere incisivo con la propria nazionale? Per non parlare di Insigne: chi lo va a spiegare all’estero che l’asso del Napoli rende alla grande con tutti gli allenatori e non soltanto con Sarri? L’intera rosa della Nazionale subirebbe una svalutazione che i club, proprio in un momento storico in cui il calcio italiano sta riprendendo piede in Europa, non possono permettersi.

9 – Nuovo ct, ma con quali soldi?

Niente Mondiali? Ventura farà certamente le valigie. Molto probabilmente il commissario tecnico sarebbe portato a presentare le dimissioni, ma scegliere il sostituto non sarà facile. Ancelotti pensa ancora ai club, Allegri non può pensare di programmare il futuro lontano dalla Juve già adesso, mentre Mancini ora è felice in Russia. Resterebbe Francesco Guidolin, ma è davvero un profilo adatto a sostituire Ventura? Una cosa è certa: gli allenatori di caratura internazionale sono inavvicinabili già solo per gli ingaggi fuori portata che sarebbero indotti a chiedere per guidare una Nazionale da rivoltare come un calzino.

10 – L’astinenza da partite ufficiali

Senza Mondiali l’Italia giocherebbe la prossima partita ufficiale tra 16 mesi: le qualificazioni per Euro 2020 iniziano infatti a marzo 2019. Ci saranno due giornate nei mesi di marzo, giugno, settembre, ottobre e novembre 2019. Le prime sfide della nuova Uefa Nations League si giocheranno da settembre a novembre 2018. E, con le amichevoli, si fa davvero fatica a crescere.

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