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Diego Milito e il Genoa nel cuore: «Juric si rialzerà. Pandev…»

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Diego Milito ricorda la tripletta nel derby di Genova e conferma: «Senza quella stagione al Genoa, non avrei mai fatto il Triplete all’Inter»

Diego Milito confessa di essersi riguardato, ogni tanto. Le braccia alzate, entrambe le mani che disegnano un tre e poi si battono il petto, le gambe e lo sguardo che vagano a cercare la felicità della gente rossoblù impazzita di gioia, per mescolarla alla sua. 3 maggio 2009, Genoa-Sampdoria 3-1: non fu solo un derby, ma un’apoteosi. Non fu solo una tripletta (mai riuscita a nessuno nelle sfide fra Genoa e Samp, su nessuna sponda), ma un regalo: c’era già l’Inter nel suo destino. «Un regalo d’addio, sì: lo feci al Genoa per ringraziare di tutti quelli che il Genoa aveva fatto a me». Furono il gol numero 17 (di rapina), 18 (bello e di sinistro, il piede «sbagliato» per modo di dire) e 19 (comodo, dopo contropiede liberissimo) di quel campionato: il Principe alla fine ne segnò 24. «La stagione che mi cambiò la carriera. Forse la più bella della mia carriera con quella del Triplete. Anzi: quella del Triplete ne fu la prosecuzione».

GENOA NEL CUORE – E poi, quando giocò il derby di Milano, che paragone fece? «Inter-Milan è una partita che guarda tutto il mondo, sempre. Però ricordo bene quando tornai al Genoa, ero appena arrivato da Saragozza: “Diego, mi raccomando il derby”, mi dicevano tutti. Era agosto, il derby era a dicembre… è così, a Genova si vive per quella partita: ancor più che a Milano, sì». E’ più tornato a Marassi per un derby? «Per Genoa-Napoli 0-0, settembre di un anno fa. No, per un derby no: però in tv li ho visti tutti». E ha visto anche le partite di quest’anno? «Non tutte, ma seguo. E glielo dico prima che me lo chieda: secondo me il Genoa non ha fatto così male da meritare una classifica così. Non gioca da squadra che deve pensare a non retrocedere, in qualche partita c’è stata anche sfortuna». Ok, ma adesso la situazione è delicata, ma Milito minimizza a “La Gazzetta dello Sport”: «Serve pazienza, in momenti così. E una vittoria nel derby…».

AMICI DECISIVI – Come quella della sua tripletta: con lei quel giorno giocava Ivan Juric, che non se la passa bene. «Ivan lottò come sempre – non gli ho mai visto giocare una partita moscia – e anche se non lo sento da questa estate sono sicuro che sta lottando ancora adesso, come sempre: vedrete che si rialzerà. Lui sa come dare la carica per una partita così, e il pubblico lo aiuterà. Il Genoa farà una grande partita, lo sento. E se vinciamo sarà una spinta straordinaria per ripartire». Basta non far ripartire la Sampdoria, che sa farlo bene… «La Sampdoria ha un allenatore che mi è sempre piaciuto: non sono stupito del campionato che sta facendo». Domani sera può scegliere il derby perfetto: come lo sogna? «Basta vincerlo, ma se proprio deve essere perfetto il gol decisivo lo segna il mio amico Goran Pandev: gli voglio bene, e se lo meriterebbe».