Equilibrio, pazienza ed entusiasmo: l'Atalanta ha bisogno del suo popolo
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Equilibrio, pazienza ed entusiasmo: l’Atalanta ha bisogno del suo popolo

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Equilibrio, pazienza e tanto sostegno: i tifosi dell’Atalanta sono pronti al riscatto con l’Europa League dietro l’angolo

Il bipolarismo è una brutta bestia, soprattutto nel contesto calcio: passare dall’esaltazione alla depressione, dalla campagna acquisti perfetta ad insultare pesantemente la società nonostante i 100 milioni spesi; da etichettare “Gasperini numero uno” a mister che doveva essere esonerato a campionato scorso; da sogno scudetto a sperare nella salvezza.

L’Atalanta beneficia di un pubblico tanto caloroso, ma al tempo stesso con delle aspettative che si sono ovviamente alzate negli ultimi anni. Ricordarsi da dove si arriva e accettare tutto altrimenti sei occasionale? No, perché pretendere risultati di un certo tipo è diverso rispetto a quello che è il patriottismo nerazzurro: si può analizzare tutto in maniera costruttiva (anche nei difetti) e andare allo stadio con la stessa carica della prima domenica.

Dall’altra non va bene estremizzare e condannare quando si presentano le prime difficoltà: a Reggio Emilia e dopo Monza la Dea era una squadra fortissima, Frosinone e Firenze vedevano (soprattutto sui social) gente pronta a sputare nel piatto dove solo fino a settimana scorsa si mangiava.

Serve equilibrio, pazienza ma soprattutto entusiasmo: ciò che rende unico questo popolo anche nei momenti delicati, e non ci può permettere qualche mugugno di troppo a stagione iniziata. Certo, poi se la squadra dovesse andare male ci sarà tutto il tempo di analizzare e mettere le mani avanti per cercare una soluzione. L’Atalanta è pronta ad esordire in Europa League e serve una bolgia per far capire all’Europa che Bergamo è tornata per essere protagonista: la sua squadra, il suo blasone, il suo fantastico popolo pronto a dare tutto. Solo insieme si può continuare a sognare.