2012
Esclusiva, Xaysensourinthone: “Ecco i problemi del calcio svizzero. Il campionato vorrei lo vincesse…”
Tornato in Svizzera dopo la stagione alla Sampdoria, Chitchanok Xaysensourinthone, già intervenuto ai nostri microfoni per salutare la squadra blucerchiata, torna a raccontarsi per la rubrica Cantonate svizzere per mostrarci il dietro le quinte del calcio svizzero. Dopo la Super League, infatti, c’è qualcosa che non funziona perfettamente e nei Cantoni non tutto è rose e fiori.
Sono passati quattro mesi da quando hai lasciato la Sampdoria facendo ritorno a Yverdon. Come è ripresa la stagione, soprattutto dopo l’infortunio?
È ripresa male. Ho avuto problemi con il mio trasferimento all’Yverdon: ho ricevuto il mio cartellino soltanto un mese fa. Sicuramente è difficile tornare qui dopo un anno alla Sampdoria. Passo da un sogno a niente: è triste e difficile. Lavoro, però, per tornare in Italia, magari proprio in blucerchiato. Per fortuna ho avuto la fortuna di portare la prima vittoria stagionale alla mia squadra segnando, ma ho ancora bisogno di giocare tanti minuti e fare goal.
La Svizzera sta indubbiamente riuscendo a creare una nuova generazione di campioni: Xhaka, Zuber, Shaqiri e Mehmeti sono soltanto alcuni dei giocatori di prospettiva. Pensi siano pronti a prendere il posto di Streller, Frei, Barnetta e i campioni che hanno fatto la storia della nazionale?
Sono pronti. La generazione che sta crescendo adesso è molto più forte di prima. Vedrete che in futuro la Svizzera sarà grande. Con i giocatori più forti, con più tecnica, più giovani: avrà un grande futuro.
Però la formazione dei giovani non è proprio fatta completamente d’oro. Ci sono anche delle macchie. Cosa ci puoi dire a riguardo? Magari parlando proprio del tuo caso.
È vero: dicono che vogliono aiutare i giovani, ma quando hanno la possibilità di farlo chiedono soldi. Ho avuto l’occasione di vedere per la prima volta con i miei occhi cos’è il vero calcio, quello italiano. Sono triste di aver lasciato la Sampdoria, ma costavo troppo e questo ovviamente è un problema per una società che deve acquistare un giocatore di 16 anni. Non do colpe ai doriani, ma la do all’Yverdon, che ha preteso tanto per il mio cartellino. Sono giovane e ci spero ancora in un ritorno.
Parlando, invece, di calcio giocato, l’Yverdon non ha iniziato al meglio questa stagione. Due sconfitte a tavolino e soltanto una vittoria fino a ora. Quali sono i problemi della squadra?
Siamo molto giovani e molti dei giocatori che abbiamo in squadra sono inferiori alla Lega Pro italiana. Abbiamo una grande qualità e c’è bisogno di tempo per imparare a giocare insieme: ci manca un vero gioco. Non è l’Italia qui: siamo in serie C dove non c’è nemmeno la tattica. Giochiamo un po’ come quando lo si fa per strada. Magari nelle prossime partite giocheremo meglio. Chissà. Abbiamo avuto dei problemi: quando la squadra era in B era diverso, ma adesso, dopo la retrocessione, molti giocatori sono andati via, così come il presidente. A me resta un anno di contratto e farò di tutto per la squadra.
Un tuo ultimo parere sulla Super League. Riuscirà il Grasshoppers a tornare alla vittoria del campionato?
Se continuano così certo! Danno fiducia ai giovani e questo dà loro molta forza. Io sono di Losanna e tifo per loro, ma spero che il Grasshoppers finisca primo in classifica: la loro politica mi piace. Ovviamente vedere il Basilea vincere il campionato è sempre bello.
Anche stavolta un ringraziamento a Chitcha e un buon prosieguo per la sua stagione all’Yverdon FC.