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Inter, incubo Fair Play Finanziario. La UEFA minaccia ancora: le vie d’uscita

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zhang jr inter

La scure del Fair Play Finanziario è ancora sull’Inter: i nerazzurri dovranno raggiungere il pareggio di bilancio anche quest’anno e non solo. La UEFA minaccia sanzioni, ecco le vie di uscita…

Sembrava fatta. E invece no. L’Inter non ha risolto la passata stagione tutti i suoi problemi con il Fair Play Finanziario UEFA e forse aveva fatto male qualche conto. Pareva che, portando in pari il bilancio della passata annata (impresa riuscita tra mille sacrifici) i nerazzurri potessero finalmente liberarsi dai limiti europei imposti già qualche anno fa quando a negoziare i paletti, per non incorrere in pesanti sanzioni, fu Erick Thohir. Invece l’Inter dovrà chiudere anche il bilancio della stagione 2017/2018 in pari ed è per questo che, nel corso dell’estate, ciò che prima pareva possibile (ovvero acquistare senza remore) si è dimostrato alla fine impossibile (leggi anche: Inter, Ausilio ammette: «Avevamo sbagliato i calcoli, il FPF è ancora un problema»). Rispetto alla passata stagione, riporta però il Corriere dello Sport stamane, sarà se possibile ancora più dura per i nerazzurri.

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Sì, perché se l’anno scorso l’Inter aveva avuto la possibilità di contabilizzare in un solo anno più voci pluriennali (come il nome della Pinetina o i ricavati delle vendite dei kit di allenamento), quest’anno non potrà chiaramente più farlo. Sono allo studio per questo nuove soluzioni: possibile che ci sia ancora la possibilità di mettere in conto ricavi pluriennali derivanti da piccole voci del merchandising, ma in ogni caso i nerazzurri, se non vorranno vedersi sanzionati dalla UEFA, dovranno comunque chiudere in pari anche questo bilancio (e per il momento, causa acquisti, c’è ancora un po’ da recuperare). Non è tutto, perché oltre alle sanzioni più pesanti (blocco del mercato, esclusione dalle coppe), la UEFA minaccia anche sanzioni, se così vogliamo chiamarle, accessorie, ovvero di secondo piano ma comunque abbastanza importanti a prescindere.

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Per esempio, se l’Inter non dimostrerà che il monte ingaggi della propria rosa non supera il 60% dei ricavati totali della società, la UEFA potrebbe limitare la prossima stagione il numero di giocatori iscritti alle liste (dai soliti 25 in lista A, a 22 per esempio) e quindi schierabili in Champions o Europa League. Per questo l’Inter ha già lavorato con le cessioni estive per abbassare il monte stipendi attuale: dai 92 milioni totali dell’anno scorso, siamo già ad 86. Certo, la via di fuga principale sarebbe la qualificazione alla prossima Champions League (fase a gironi): soldi che verrebbero contabilizzati, comunque, nel bilancio 2018/2019, ma che porterebbero con sé alcuni anticipi interessanti (per esempio quelli degli sponsor intenzionati a seguire l’Inter nuovamente in Europa).