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I più grandi telecronisti della storia del calcio italiano

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Le voci che hanno reso i grandi appuntamenti sportivi ancora più indimenticabili.

Chi di noi da bambino, non ha mai ceduto alla tentazione di riprovare in salotto i goal visti alla tv?

Nella speranza che nel farlo vi siate serviti di un pallone di spugna, qual è l’altro elemento che accomuna ogni ragazzino sul procinto di segnare nella porta immaginaria tra la poltrona e divano? Semplice, la telecronaca, o meglio, l’auto-telecronaca.

Sì, perché i professionisti di questo gioco non solo dribblavano stopper immaginari tra il videoregistratore e la porcellana, erano pure capaci di fare la telecronaca secondo per secondo, con tanto di complimenti finali al centravanti (cioè a sé stessi) per aver risolto l’ennesima partita spinosa. Una precoce forma di schizofrenia, direbbero alcuni, ma, molto più probabilmente, ennesima dimostrazione di come i bambini siano molto più perspicaci di quanto si possa pensare.

Sì, perché non sono solo le imprese sportive o i meri gesti tecnici a consegnare un momento sportivo all’immortalità.

Così come in pubblicità si sente spesso dire che il prodotto non è di per sé così importante se non è supportato da una grande narrazione, lo stesso concetto può essere applicato anche allo sport.

Nel calcio, come in altri sport, sono spesso le voci e le parole dei grandi speaker sportivi a rendere determinati eventi ancora più speciali.

Un esempio? Provate a pensare al mondiale del 1982 senza che il triplice “campioni del mondo” del grande Nando Martellini riecheggi nella vostra testa.

Ecco quindi alcuni dei telecronisti di ieri e di oggi che hanno cambiato per sempre la narrazione sportiva.

  • Sandro Ciotti 

Ok, è alquanto improbabile che un bambino riesca a riprodurre la voce di Sandro Ciotti ma, proprio per lo stesso motivo, il suono di quella voce così meravigliosamente roca, riecheggia ancora nelle nostre orecchie. Una voce destinata a rimanere a lungo nella memoria di tutti gli appassionati.

Come ha più volte raccontato lui stesso, le sue corde vocali rimasero danneggiate dopo 14 ore di diretta a Messico 1968, ma quella che doveva essere una sfortuna, divenne ben presto il suo indimenticabile marchio di fabbrica.

Curiosità? Tra i grandi appuntamenti sportivi commentati, fu di Sandro Ciotti l’indimenticabile telecronaca del match tra Loony Tunes e i Monstars per la versione italiana di Space Jam.  

  • Bruno Pizzul

Bruno Pizzul è stato una delle voci storiche dalla Nazionale Italiana, commentando praticamente ogni partita dal 1986 e il 2002. Un totale di cinque campionati del mondo e quattro campionati europei: record di presenze per un commentatore sportivo, per usare un’analogia col mondo del pallone.

Ahimè, tutte edizioni non particolarmente fortunate per gli Azzurri, ma nonostante questo, il telecronista della Rai rimane ad oggi uno dei commentatori più indimenticabili della storia del gioco.

telecronista
  • Nando Martellini

Citato in apertura, l’esultanza di Nando Martellini per la vittoria del mondiale del 1982 è probabilmente uno dei momenti più iconici della storia sportiva del nostro Paese. Un marchio così riconoscibile che nel 2006, subito dopo la vittoria del mondiale ai danni della Francia, Fabio Caressa decise di omaggiare lo storico telecronista urlando quel “campioni del mondo” per quattro volte (era infatti la quarta vittoria nella competizione, Martellini lo urlò per tre volte), proprio come il grande Nando aveva fatto quattordici anni prima.

Sua anche la telecronaca di un’altra delle partite indimenticabili della storia degli Azzurri: quell’Italia vs Germania 4-3 di Messico 70’.

  • Sandro Piccinini 

 Se siete nati a cavallo tra gli anni 90’ e 2000, e non avete mai pronunciato le parole “Ccezzionale”, “sciabolata morbida” e “prova il tiro, non va”, probabilmente il calcio non è il vostro sport.

Storico commentatore sportivo delle reti Mediaset, dopo una pausa è recentemente tornato in televisione come ospite fisso di “Sky Calcio Club”.

Alcuni rumor sostengono che il ritorno alle telecronache sia solo questione di tempo, noi inguaribili nostalgici lo aspetteremo davanti alla tv sgomitando per la prima fila in perfetto stile “mucchio selvaggio”.

  • Francesco Repice 

Menzione speciale per Francesco Repice, che nonostante non abbia mai commentato per la televisione, è probabilmente la voce per eccellenza del commento radio sportivo degli ultimi 20 anni. Negli anni ha commentato tutti i principali anticipi e posticipi di Serie A, oltre che le coppe europee naturalmente. Fu proprio la sua voce ad accompagnare per Radio Rai, la cavalcata nerazzurra al conseguimento del Triplete del 2010.

  • Fabio Caressa

Fabio Caressa, o come viene simpaticamente chiamato sui social, “il vate”.

Consegnato all’immortalità dalle telecronache del mondiale di Germania del 2006, il telecronista romano è stato un indubbio innovatore del commento sportivo italiano.

Famoso per le sue introduzioni Omeriche, i pronostici non sempre azzeccati e per alcune gaffe esilaranti, Caressa è senza ombra di dubbio una delle voci più riconoscibili delle telecronache di ieri e di oggi.