Inghilterra '66: Scocca l'ora dei maestri - Calcio News 24
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2009

Inghilterra ’66: Scocca l’ora dei maestri

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Cento anni dopo l’invenzione del football, l’Inghilterra riesce ad affermarsi anche a livello mondiale. Lo fa nell’unica Coppa del Mondo ospitata in casa, proprio nell’Inghilterra dei Beatles, delle contestazioni e delle mini-gonne di Mary Quant.

L’artefice del successo è Alf Ramsey, allenatore che subentrò a Winterbottom, dicendo alla sua presentazione: “signori, non ho molto da dirvi se non che l’Inghilterra vincerà  i prossimi Mondiali”. E se i Leoni rappresetano la gloria, l’Italia di Edmondo Fabbri rappresenta invece il fallimento. I nostri hanno dovuto abbandonare il torneo già  dalla fase dei gironi e contro un avversario composto da dilettanti e semi-professionisti, come la Corea del Nord! All’aeroporto di Genova, gli azzurri, di ritorno dall’infelice spedizione, saranno oggetto di un fitto lancio di pomodori. Da segnalare il grande exploit del Portogallo di Eusebio (capocannoniere con 9 reti), arrivato terzo e il flop del Brasile, uscito ai gironi dopo l’infortunio subito da Pelè alla prima gara. Come quello in Cile di quattro anni prima, anche quello inglese, disputato dal 13 al 30 luglio 1966, è un Mondiale che si contraddistingue per il gioco assai duro e per degli arbitraggi insufficienti.

La formula è classica: quattro gruppi da quattro squadre, passano le prime due, poi quarti, semifinali e finali. L’Europa è formata da Inghilterra, Francia, Germania Ovest, Spagna, Bulgaria, Ungheria, Portogallo, Svizzera, Urss e Italia. Il Sudamerica è rappresentato da Argentina, Brasile, Cile e Uruguay; il Nordamerica dal Messico; l’Asia dalla Corea del Nord. Le africane boicottano la competizione, perchè avrebbero voluto la certezza di una nazionale per loro e invece da regolamento avrebbero dovuto spareggiare con la nazionale asiatica.

Il Mondiale si apre con un giallo: la Coppa viene rubata a pochi giorni dal via. à? un cagnolino, Pickels, a ritrovarla dietro ad un cespuglio.

Il Gruppo 1 inizia con un doppio pareggio. à? alla seconda giornata che si traccia la classifica: i francesi cadono con gli uruguagi mentre l’Inghilterra stende il Messico. I transalpini poi cadono anche con i padroni di casa, l’Uruguay controlla lo 0-0 col Messico e va avanti. Colpisce già  l’Inghilterra che avanza alla seconda fase senza gol al passivo. Veniamo al gruppo 2, quello di ferro, composto da Argentina, Germania Ovest e Spagna, oltre alla cenerentola Svizzera. Gli elvetici infatti, perdono tutti e tre gli incontri. Perciò è decisivo il “triangolare” Spagna-Germania Ovest-Argentina. Sono gli iberici ad avere la peggio, perdendo sia con i teutonici che con i sudamericani. Germania Ovest e Argentina impattano 0-0; i tedeschi dunque, passano come primi. Nel terzo gruppo, il Brasile parte bene superando la Bulgaria per 2-0, ma perde per infortunio Pelè. Senza la sua stella, la Seleà§ao perde per 3-1 con Ungheria e Portogallo, ed esce mestamente ai gironi. Per la nazionale di Feola, tornato in sella dopo i Mondiali del ’62, è il peggior Mondiale di sempre insieme a quello del “?30. Sorprende il tris di vittorie dei portoghesi, mentre l’Ungheria occupa la seconda piazza. Veniamo alle noti dolenti del quarto girone: l’Italia si vendica col Cile, che l’aveva eliminata quattro anni prima. Medesimo punteggio: finisce 2-0 per noi. Poi perdiamo con l’Unione Sovietica e contro la Corea del Nord (dove ci bastava un pareggio per passare il turno). Proprio i coreani ci soffiano il secondo posto, così l’Italia conferma il suo trend negativo che non la vede mai passare il primo turno nel dopo-guerra. La disfatta con la Corea del Nord entra di diritto nella storia: gli Azzurri escono contro quella che Ferruccio Valcareggi, vice di Edmondo Fabbri sulla panchina azzurra, aveva definito “una squadra di ridolini”, dopo averla visionata nelle due gare precedenti. Sfatiamo invece un mito: Pak Doo Ik, il giocatore che ci ha sbattuto fuori, non era affatto un dentista come si è più volte detto, ma un insegnante di ginnastica. Il primo posto se lo prende l’Urss, che ottiene tre successi in altrettanti incontri, il secondo è dei nordcoreani. Ed eccoci ai quarti di finale: la Corea del Nord fa passare un primo tempo d’inferno al Portogallo, andando avanti per 3-0! Ma non basterà  agli asiatici: il Portogallo va a riposo sul 2-3 e nella ripresa si scatenerà  portando a cinque le sue marcature. L’Inghilterra elimina l’Argentina in quella che negli anni a venire, diventerà  una classicissima del calcio Mondiale. L’Urss batte 2-1 l’Ungheria, mentre la Germania elimina in goleada l’Uruguay. Entrambe le semifinali terminano 2-1 e vedono le vittorie di Inghilterra e Germania su Portogallo e Urss. Un trionfo del calcio europeo, che in semifinale ha visto solo sue squadre.

Il giorno della finale, a Wembley, il 30 luglio, l’Inghilterra scende in campo con una maglia rossa che diventerà  un mito. Per i Leoni la gara comincia male: con un gol al 12′ di Haller, i tedeschi passano in vantaggio. Gol che gela per solo sei minuti lo stadio londinese. Già , perchè al 18′ Hurst ha già  pareggiato i conti, 1-1. Al 78′ sono proprio gli inglesi che mettono la freccia e completano il sorpasso per il 2-1 di Peters. Ma al 90′ c’è il pareggio della Germania Ovest con Weber: 2-2 e tempi supplementari. Ai supplementari accade uno degli episodi più famosi di sempre: Hurst entra in area, calcia il pallone e colpisce la traversa, la palla rimbalza a terra e schizza via. Gli inglesi reclamano il gol, i tedeschi dicono che la palla è caduta sulla linea di porta. Se la palla abbia varcato o meno la linea di porta è oggetto di dibattito ancor oggi visto che le immagini televisive non aiutano a svelare il mistero. Fatto sta che l’arbitro svizzero Dienst, dopo un consulto col guardalinee concede il gol, tra le proteste dei tedeschi. Ancora Hurst, mattatore della giornata, segna il gol del definitivo 4-2 all’ultimo minuto dei supplementari. Per gli inglesi è il delirio, per la Germania un’occasione persa. Alcuni giocatori avranno modo di rifarsi, tra cui il giovane Beckenbauer.

Questi i risultati.

Girone 1: Inghilterra-Uruguay 0-0, Francia-Messico 1-1, Uruguay-Francia 2-1, Inghilterra-Messico 2-0, Messico-Uruguay 0-0, Inghilterra-Francia 2-0 (Inghillterra 5, Uruguay 4, Messico 2, Francia 1).

Girone 2: Germania O.-Svizzera 5-0, Argentina-Spagna 2-1, Spagna-Svizzera 2-1, Germania O.-Argentina 0-0, Argentina-Svizzera 2-0, Germania O.-Spagna 2-1 (Germania Ovest e Argentina 5, Spagna 2, Svizzera 0).

Girone 3: Brasile-Bulgaria 2-0, Portogallo-Ungheria 3-1, Ungheria-Brasile 3-1, Portogallo-Bulgaria 3-0, Portogallo-Brasile 3-1, Ungheria-Bulgaria 3-1 (Portogallo 6, Ungheria 4, Brasile 2, Bulgaria 0).

Girone 4: Urss-Corea del Nord 3-0, Italia-Cile 2-0, Cile-Corea del Nord 1-1, Urss-Italia 1-0, Corea del Nord-Italia 1-0, Urss-Cile 2-1 (Urss 6, Icorea del Nord 3, Italia 2, Cile 1).

Quarti di finale: Inghilterra-Argentina 1-0, Germania O.-Uruguay 4-0, Portogallo-Corea del Nord 5-3, Urss-Ungheria 2-1.

Semifinali: Inghilterra-Portogallo 2-1, Germania O.-Urss 2-1.

Finale per il terzo posto: Portogallo-Urss 2-1.

Finale: Inghilterra-Germania O. 4-2 dts (2-2).