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Uragano Spalletti sulla Serie A: Inter, le statistiche raccontano una rivoluzione

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Inter, i numeri raccontano di una rivoluzione dalla portata clamorosa: ecco il confronto statistico tra la banda Spalletti ed il corrispettivo della scorsa stagione

Con Spalletti si vola. E lo si fa nel vero senso della parola: oltre ogni confronto con quanto accaduto nel recente passato. Facile fare meglio, direte voi. Ed allora partiamo dall’attualità, nel rapporto con le altre squadre del torneo: l’Inter è solida al secondo posto della classifica di Serie A, dopo aver battuto anche il Verona nel monday night dell’undicesimo turno di campionato. Con la capolista Napoli è l’unica realtà imbattuta: nove vittorie e due pareggi all’attivo, uno dei quali ottenuto proprio al San Paolo. Sì, perché l’Inter è anche l’unica squadra riuscita nell’intento di sottrarre punti agli uomini di Sarri.

Inter, un avvio da urlo

Due punti dal Napoli ed uno su Juventus e Lazio, appaiate alle spalle dei nerazzurri a quota 28. A 24 punti, in attesa di recuperare un tutt’altro che scontato impegno esterno sul campo della Sampdoria, c’è la Roma dell’ex Spalletti. Ad oggi dunque sussiste un divario di cinque punti sul quinto posto, nell’ottica dell’obiettivo annunciato dal mondo Inter in avvio di stagione: il tanto agognato ritorno nell’Europa dei grandi. In quella Champions League che dalle parti di Appiano Gentile manca da troppo rispetto agli standard abituali. Sempre alla pari del Napoli, l’Inter è l’unica squadra a non aver perso uno scontro diretto: ne ha disputati due, entrambi in trasferta, vincendo all’Olimpico sulla Roma e pareggiando in quel di Napoli. Mentre la Juventus ne ha perso uno su uno (Lazio), la Roma due su sue (Inter e Napoli), la Lazio uno su due (in casa con il Napoli).

Buona produzione offensiva e difesa che tiene

Con ventidue reti all’attivo l’Inter di Spalletti presenta – insieme alla sorprendente quanto eccellente Sampdoria di Marco Giampaolo – il terzo attacco del campionato: i nerazzurri segnano alla media esatta di due gol a partita. Un dato tutt’altro che da buttare. Certo, inconsistente rispetto alle tre reti di media a cui stanno clamorosamente viaggiando Napoli e Juventus, ma pur sempre una produzione di tutto rispetto. Regna Icardi, firmatario di metà dell’intera realizzazione nerazzurra, ma si fa avvertire l’apporto dei compagni: Perisic su tutti, che oltre ai quattro gol personali ha già messo a referto ben cinque assist. Un’arma che non tutte le concorrenti possono vantare. L’acquisto di Skriniar ha dato solidità alla difesa: la sensazione di chi vi scrive è che si necessiti di ulteriori conferme in una strada ancora lastricata di ostacoli, ma ad oggi i dati rendono giustizia al dispendioso innesto dell’ex centrale della Sampdoria. Ed ovviamente al minuzioso lavoro di Luciano Spalletti. Con otto reti incassate quella dell’Inter è – insieme alla difesa del Napoli di Sarri – la seconda meno battuta del torneo, alle spalle della Roma di Di Francesco che comanda la particolare graduatoria.

Inter, l’impietoso confronto con lo scorso campionato

Dopo undici turni dell’edizione di Serie A 2016-17 l’Inter aveva accumulato 14 punti: oggi ne ha 29, più del doppio. Basterebbe questo a lasciar intendere la portata della rivoluzione. L’Inter un anno fa viaggiava alla media di 1.27 punti a partita, oggi il corrispettivo della media è 2.63 punti. Qualcosa di clamoroso desumibile anche dagli altri dati, in primis quello inerente alle sconfitte: zero oggi, cinque nelle prime undici gare dello scorso campionato. Il dato dell’attacco: come precedentemente raccontato l’Inter segna oggi alla media di 2 gol a partita (ventidue in undici gare). Allo stesso punto della passata stagione i nerazzurri avevano messo a segno tredici reti, ben nove in meno rispetto all’attualità, alla media dunque di 1.18 a partita. Impetuoso è anche il confronto della statistica difensiva: al momento l’Inter incassa alla media di 0.72 reti a partita (8 in 11 gare), mentre l’anno scorso in undici partite di campionato aveva subito la bellezza di quattordici gol, alla media dunque di 1.27 a gara.

L’Inter di Spalletti, l’analisi

Il mondo Inter è totalmente rovesciato ed è qualcosa di non opinabile di fronte alla forza dei numeri esposti: questi mettono inevitabilmente d’accordo tutti. Senza la possibilità di essere smentiti. Ad oggi il cambiamento è così radicale che appare quasi complesso analizzarlo nel dettaglio: l’opera di Spalletti era pur prevedibile considerato l’ottimo livello dell’allenatore e sostanzialmente dell’organico di cui dispone, ma non con queste tempistiche. L’Inter ha cambiato tanto ma è già una squadra: se vi sembra scontato, buttate un occhio a quanto sta accadendo sull’altra sponda di Milano. Dovesse Skriniar mantenersi su questi livelli svanirebbero i restanti punti interrogativi: sì, perché il dubbio sulla difesa dell’Inter sussisteva in merito alla forza fisica che sarebbe riuscita a sprigionare. Lo slovacco ad oggi è un muro e l’intesa con Miranda cresce di gara in gara: questo rende meno incerto anche il lavoro dei non perfetti esterni bassi. Per quanto concerne la produzione offensiva, l’Inter ancora non crea all’altezza di una squadra standard di Luciano Spalletti, ma ha il merito di aver già trovato un tasso di capitalizzazione molto elevato. In tal senso impossibile nascondere l’apporto di un centravanti spietato quale è da anni Mauro Icardi. Poco male: ce l’ha l’Inter (e non le altre) e se lo tiene stretto. La settimana piena di allenamento in concomitanza con l’assenza dalle coppe fa il resto: l’Inter di Spalletti non si pone dimensioni e non ha puntati addosso i riflettori di chi deve vincere a tutti i costi. Una situazione in cui in tanti vorrebbero trovarsi.

https://www.youtube.com/watch?v=9nX0HP1Afvo