La Lazio di Inzaghi segue il cammino di quella di Eriksson: le analogie

La Lazio vince da 7 gare consecutive in trasferta: le analogie della squadra di Inzaghi con quella dello scudetto guidata da Eriksson

La Lazio, con il successo maturato ieri sera a Bologna, ha centrato la settima vittoria consecutiva in trasferta. Una serie che ha il viso pulito di Inzaghi, l’aria monella di Ciro Immobile, la potenza di Milinkovic, il dinamismo di Parolo, la saggezza tattica di Leiva. Come scrive la Repubblica, è l’orchestra Lazio. Dal pressing sui portatori di palla al gioco fluido sulle fasce e l’abilità di portare tanti giocatori in area. Immobile, là davanti, non è solo.

Caratteristiche, queste, che ricordano la Lazio dello scudetto del 2000 targato Eriksson. Una sola punta e tanti centrocampisti incursori. Allora c’erano Nedved, Simeone, Stankovic; oggi sono Parolo, Lulic, Milinkovic. E Luis Alberto che, con le dovute proporzioni, fa il Veron della situazione con traiettorie incredibili sui calci piazzati. La differenza con la squadra di Eriksson, oltre alla difesa a 3, sta soprattutto nella costruzione: quella di allora era costruita per vincere lo scudetto coi suoi tanti campioni, mentre questa, per ora, gioca per divertirsi pensando alla qualificazione in Champions League. Certo, Inzaghi non vuole porsi limiti, la forza della sua Lazio è la forza del gruppo. Che può andare ancora più lontano.