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Michele Placido: «Per Cristiano Ronaldo alla Juve rinuncio a Higuain». E su Buffon…

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Michele Placido: «Per Cristiano Ronaldo alla Juve rinuncio a Higuain». Lunga intervista di Tuttosport all’attore e regista italiano

Oggi Tuttosport propone una lunga intervista a Michele Placido. Con il tema ricorrente di queste caldissime giornate di mercato: Cristiano Ronaldo alla Juve.

Cosa sarebbe disposto a fare pur di vedere Cristiano Ronaldo con la maglia della Juve?
«Lo dico a malincuore, ma per un fenomeno del genere sarei disposto a privarmi di Gonzalo Higuain. Ci ha dato tantissimo, lo ringrazieremo sempre, ma per fare posto a CR7 lascerei libero il Pipita. Se poi dovesse andare in Inghilterra sarebbe perfetto: non rinforziamo una diretta concorrente per lo Scudetto ed evitiamo di correre il rischio che ci faccia gol in campionato, cosa che non digerirei tanto facilmente».

Cristiano Ronaldo cambia la storia del calcio italiano.
«Non lo dica a me, che lo sto sognando tutti i giorni (ride, ndr). Sarebbe un colpo straordinario, che gioverebbe anche all’immagine della Juventus a livello mondiale. Dal punto di vista del brand è un’operazione meravigliosa, che permette al club di allargare i propri orizzonti come, se non più, delle grandi potenze spagnole e inglesi. I nostri dirigenti sanno sempre quello che fanno: se hanno deciso di puntare su Cristiano Ronaldo, piuttosto che puntare ad un drastico ringiovanimento della rosa, significa che ci può garantire almeno un biennio stellare pur avendo 33 anni. In Italia mancava un fenomeno di questo spessore per alzare il livello di competitività del nostro campionato. Ma la differenza la deve fare in un altro torneo…».

La Champions League, non è vero? Non rischia di diventare un’ossessione?
«Con Cristiano Ronaldo non ci si pone più alcun limite: stiamo parlando di un giocatore che vince le partite da solo, che dovrà prendere per mano la squadra in Europa, quando il gioco si farà duro. In Italia siamo già i più forti, in campo internazionale non ancora. Ecco, con CR7 quella coppa, che io non voglio nemmeno pronunciare, può diventare un obiettivo concreto. Prima era soltanto un sogno».

Cosa significa per Allegri disporre di un fuoriclasse come CR7?
«Significa guadagnare in fisicità, in dinamismo, in tecnica. Anche tatticamente: uno così lo metti dappertutto. E dappertutto combina guai: ne ha creati tanti a noi, adesso inizierà a crearli anche agli altri. Almeno spero».

Spera? O è solo scaramanzia?
«Fino a quando non lo vedo con la maglia bianconera rimango prudente. Anzi, già mi sono sbilanciato troppo. Ma in fondo ci credo e ci penso tutti i giorni ormai».

In Italia sta per irrompere una super star del calcio. Esistono dei Cristiano Ronaldo nel nostro cinema?
«Come nel calcio, anche nel cinema i fuoriclasse in Italia non abbondano. Ma se dovessi tirare fuori un nome direi Alessandro Borghi: ho diretto Suburra, la serie in cui lui era Aureliano Adami (il Numero 8), e ho avuto il piacere di lavorare con un attore di grandissimo talento, capace di interpretare al meglio un personaggio eccezionale. Spinto dalla voglia di alzare sempre l’asticella, di superarsi in ogni circostanza. Come CR7».

Dunque, se Cristiano Ronaldo dovesse arrivare alla Juventus…
«Vado oltre: con Cristiano Ronaldo arriveremo almeno in finale di Champions League, non ho dubbi».

Magari contro il Psg di Buffon.
«Ah, non voglio neanche immaginarmelo (ride, ndr). Già penso ad una partita del genere, tiratissima dall’inizio alla fine: 0-0 fino a dieci minuti dai tempi supplementari, poi una punizione di Cristiano Ronaldo lo inganna dopo una partita perfetta. La Champions League ce la prendiamo noi, ma a Buffon vorrò sempre bene. Sempre e comunque».