Obi, la partita dell'ex: «L'Inter nel mio cuore, ma il Toro...» - Calcio News 24
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Obi, la partita dell’ex: «L’Inter nel mio cuore, ma il Toro…»

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Joel Obi è diventato importante per il Toro, ma domani affronta l’Inter: «Sono sempre un loro tifoso, ma domani dobbiamo vincere»

Non sarà una gara come le altre, come forse non lo è stata l’ultima. Il gol decisivo di Joel Obi – quello del 2-1 al Cagliari – ha forse salvato la panchina di Sinisa Mihajlovic, ma soprattutto significa che il ragazzo è tornato disponibile. E l’ha fatto in tempo per la sua partita del cuore, quella contro l’Inter e il suo passato: «L’Inter deve aspettarsi un Toro voglioso di punti. Io interista? Lo sono da quando avevo nove anni, poi sono cresciuto con la loro maglia. Ma se vinceremo, sarò felicissimo». Obi incensa il campionato nerazzurro: «Stanno facendo una grande stagione, auguro loro di vincere lo scudetto: se la giocheranno fino alla fine». Anche Mihajlovic sarà un ex della gara: «Ha una personalità forte, non accetta gente che si abbatta. A lui piace vedere giocatori orgogliosi che credono nei suoi progetti». Un allenatore nerazzurro gli è rimasto nel cuore: «Rafa Benitez: mi ha fatto esordire in A e in Champions».

CRESCIUTO – Oggi Obi si definisce un uomo più maturo: «Da fresco padre, sento le responsabilità, non sono più un ragazzo. Questi sono gli anni della maturità (Obi ne ha 26, ndr), lo percepisco anche dentro allo spogliatoio». Il Toro non ha mai perso quest’anno con lui in campo: «Non ci faccio caso, non sono superstizioso. Io credo in Dio». E in questo Toro? «Credo che sia il momento di dar continuità al nostro campionato, a partire da domani. Abbiamo avuto momento negativi, ma c’è tempo per rimediare. Conosciamo bene le nostre qualità e possiamo raggiungere l’Europa, la meritano la città e la proprietà. Ci sono ancora tanti punti in palio…». Parentesi finale sul razzismo, fenomeno che in Italia non accenna a stopparsi, come conferma Obi a “La Gazzetta dello Sport”: «Temo che sarà dura da frenare. Gli stadi sono visti quasi come una valvola di sfogo: l’indifferenza è la miglior risposta».