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Osti e la sfida alla Juventus: «Sono curioso di vedere la Samp all’opera»

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Carlo Osti, d.s. della Sampdoria, pronta a sfidare i campioni d’Italia: «Giampaolo è un artigiano, fino a giugno non si muove nessuno»

Sampdoria all’attacco, anche per sfatare il mezzo tabù Juventus. Lo conferma anche il proprio d.s. Carlo Osti ai microfoni di “Tuttosport”: «La Samp deve e dovrà, almeno per ora, cercare di raggiungere i suoi obiettivi sportivi valorizzando i giovani e attraverso un preciso progetto tecnico-tattico. La prima esigenza di una realtà come la nostra è quella di non farsi mai trovare impreparata di fronte a qualsiasi tipo di situazione. Può sembrare la scoperta dell’acqua calda, ma questa cosa è fondamentale per la vita sportiva ed economica del club. Poi la realtà della Samp ora è quella di avere l’ambizione di essere la migliore delle 14 squadre dietro alle 6 grandi».

GIAMPAOLO E JUVENTUS – La società lavora a stretto contatto con il proprio allenatore con l’obiettivo di soddisfarne le esigenze. «Poter lavorare con continuità stagione dopo stagione con lo stesso allenatore è un vantaggio». Certo che Marco Giampaolo è un valore aggiunto di questa Samp. «Lui è l’ultimo degli artigiani: dispone di un laboratorio, che è il campo, dove giorno dopo giorno effettua i suoi esperimenti e concretizza le sue idee. Forse ha trovato nella Samp la società ideale dove potersi esprimere. Credo che sia felice di essere con noi». L’Europa è possibile? «Gli obiettivi non vanno proclamati, ma raggiunti. Non dobbiamo porci dei traguardi sportivi, ma lavorare per migliorarci quotidianamente. Il presidente ha già detto e ribadito che a gennaio non partirà nessuno. Tutti i migliori resteranno con noi almeno fino a giugno». L’anno scorso, la squadra pareva più in difficoltà con le “piccole” che con le grandi. «Ma domenica questo è un problema che non si porrà, arriva la Juve. Basta il nome, no? Sarà una sfida molto affascinante: sono curioso di vedere quale sarà il nostro atteggiamento nei loro confronti».

DIRIGENZA – Ma Carlo Osti come vive alla Samp? «Nella mia vita dirigenziale questo è il gradino più alto che ho raggiunto. Sono qui dal 2012. La mia ambizione è quella di rimanere il più a lungo possibile qui, in un club importante com’è la Samp. Eppoi Genova mi piace parecchio». Anche a livello dirigenziale si è formata una sorta di squadra: «Siamo una società con la cultura del rispetto delle regole anche interne. Ferrero è un presidente attento, vuole che la Samp migliori giorno dopo giorno. L’avvocato Romei è sempre a disposizione per qualsiasi cosa. Io e Pradè siamo in perfetta sintonia e ci occupiamo dell’area tecnica, seguiamo il lavoro quotidiano in campo e stiamo vicini a squadra e allenatore. Tutto è migliorabile, ma il nostro è un gruppo dove si può lavorare».