Raiola difende Balotelli: «E' disperato, colpe non solo sue» - Calcio News 24
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2014

Raiola difende Balotelli: «E’ disperato, colpe non solo sue»

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Raiola attacca anche Barbara Berlusconi e i vertici del nostro calcio

BALOTELLI ITALIA RAIOLA – Si continua a parlare di Mario Balotelli come principale indiziato dell’uscita dell’Italia dal Mondiale. Di questo ha parlato il suo procuratore, Mino Raiola, che ha detto: «Balotelli è disperato. Solo Galliani lo ha difeso mentre dalla Figc silenzio assoluto. Lui non ha accusato nessuno, è solo depresso per non aver mostrato il talento. E’ dura capire chi salvare di questa Italia. Forse Pirlo, ho letto le parole di De Rossi: non voglio commentare e capisco la delusione ma è colpa di Balotelli anche il gol dell’Uruguay?».

GRUPPO – Raiola ha affermato pure: «Quando sento fare distinzioni tra senatori e giovani deduco che non c’è un gruppo unito. Tanto per fare un esempio: Pogba è giovane ma nella Francia questi discorsi non si sentono. Razzismo? Balotelli ha risposto a una contestazione precisa. Io credo abbia parlato con dignità. Ricordiamo che lui ha scelto di essere italiano ed è orgoglioso di questa scelta».

EQUIVOCO – Raiola ha proseguito: «E’ il solito equivoco che sia presuntuoso. Io dico solo che è sottoposto a pressioni incredibili, ha tutta l’Italia addosso. Lui reagisce alla sua maniera, ma la situazione non è facile, io al posto suo non ci riuscirei. Balotelli ha sempre risposto con entusiasmo alle chiamate dell’Italia. Per lui è il massimo giocare per gli azzurri ma se il prossimo ct dovesse credere alle critiche magari non lo convocherebbe»

MILAN – Sul Milan Raiola ha aggiunto: «Milan? Mario sta dove gli vogliono bene. Apprezzo le frasi di Galliani, ma ora voglio rispondere anche a quelle di Barbara Berlusconi. Se è sostituibile allora vado in sede e ne parliamo come sono abituato a fare. Balotelli al Milan c’è per cuore, Barbara Berlusconi non lo so, lui ha rifiutato molte offerte per i rossoneri».

CANCRO – Ancora Raiola: «Il nostro Paese ha un cancro. Nessuno si prende responsabilità anche se siamo alla deriva. A Coverciano non cambia nulla da decenni. Si chiede solo di vincere ai tecnici delle giovanili e non di formare i giovani. In Germania hanno scelto una strada e i risultati si vedono. Qui l’importante è la poltrona. Abete? Non basta cambiare un singolo se non cambia il sistema. Abete già aveva fallito con la non assegnazione dell’Europeo 2012. Il prodotto oggi è scadente».

MASTER PLAN – «Spero che si faccia qualcosa per migliorare il calcio italiano. Se non succede nulla, penso ad una provocazione: scioperiamo. Gli stessi presidenti devono riflettere. Serve un master plan con innovazioni concrete come in Premier League dove la linea dei presidenti è autonoma dalla federazione. I presidenti devono avere il coraggio di uscire da questo momento e di cambiare tutto» ha concluso Raiola a La Gazzetta dello Sport.