Roma, Baldini: "Zeman merita tempo. Cagliari? Agito come dovevo" - Calcio News 24
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2012

Roma, Baldini: “Zeman merita tempo. Cagliari? Agito come dovevo”

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ROMA BALDINI JUVENTUS – Franco Baldini, direttore generale della Roma, non si dice pienamente soddisfatto del cammino finora percorso dalla squadra allenata da Zdenek Zeman in campionato: “Una vittoria, una sconfitta, due pareggi. È poco per le potenzialità della squadra e dell’allenatore, stiamo disperdendo un patrimonio di entusiasmo. Un peccato”.La squadra capitolina deve, evidentemente, assimilare ancora a pieno le indicicazioni dell’allenatore boemo: “Dategli tempo. E poi c’è Totti: lui non ha le caratteristiche della punta tipica del tridente di Zeman. Quindi complimenti all’allenatore che sta valorizzando un giocatore formidabile, anche a costo di rivedere il proprio credo“. Domani sera la sfida contro la Juventus: “I rapporti sono buoni, non è un segreto che anni fa la proprietà mi abbia persino chiamato. In passato i miei problemi con chi rappresentava quella Juve nascevano da uno stato d’animo di ribellione contro l’arroganza e l’abuso di potere. Mi hanno persino tolto il piacere di tifare per una squadra italiana nelle Coppe. Loro hanno fatto grandi investimenti, hanno preso giocatori pronti subito, noi da crescere. E poi l’abitudine alla vittoria, la Juve ne percepiva la mancanza come una condizione dolorosa, e questo ha prodotto una forte determinazione. La Roma non è abituata alla vittoria e nemmeno le manca, probabilmente“. Il dirigente della Lupa conferma il proprio attaccamento alla società romana, smentendo le voci che vorrebbero nel mirino di altri club pronti ad avvalersi delle sue capacità: “Solo voci. Il fatto che per una qualche combinazione chimica o astrale a Londra abbia avuto delle possibilità, che la mia compagna viva lì, tutto questo proverebbe che la tentazione esiste ed è grande. Ma qui a Roma ha depositato il mio cuore e per estirparmi ce ne vuole. Magari qualche corteo sotto casa al grido: “Vattene, per favore”“. Chiusura sul caso nato con il Cagliari per la vittoria a tavolino mottenuta dalla Roma a causa del rinvio del match deciso dalla Perfettura del capoluogo sardo: “Ho fatto quello che imponeva il mio ruolo, non volevo rendermi complice di un atteggiamento arbitrario e arrogante. La notte prima, in compenso, ho chiamato il direttore generale del Cagliari e il capogabinetto del Prefetto per vedere se c’erano margini per giocare. Altro che avvoltoio“, le parole riferite a La Stampa.