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Roma-Napoli, sfida a centrocampo: le tre chiavi di lettura

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Verso Roma-Napoli: la sfida passa anche e soprattutto dal confronto tra le due mediane. Entrambe a tre componenti nello stesso impianto di gioco: chi la spunterà sull’avversario?

RomaNapoli all’orizzonte, mancano appena due giorni al sabato che tutti attendono con fervore: apre la Juventus, allo Stadium contro la Lazio, bianconeri chiamati a dimostrare la casualità del primo stop incassato in campionato, quello dell’Atleti Azzurri d’Italia sul campo dell’intraprendente Atalanta di Gian Piero Gasperini. L’anticipo serale tiene luogo all’Olimpico: la Roma di Eusebio Di Francesco opposta all’attuale capolista del torneo, il lanciatissimo Napoli di Maurizio Sarri. Se ieri abbiamo proceduto ad analisi del confronto – statistico e qualitativo – tra Dzeko e Mertens, ossia tra le due bocche di fuoco di Roma e Napoli, oggi spostiamo l’oggetto qualche metro indietro. Dove, nella stragrande maggioranza dei casi, si decide l’indirizzo della partita: ecco la sfida a centrocampo.

Perché è inevitabilmente avanti a Sarri

La prima chiave di lettura è di carattere temporale ed è un punto inevitabilmente da assegnare al Napoli di Sarri: terzo anno di lavoro insieme e sostanzialmente con gli stessi interpreti nella compagine titolare. La strofa recita AllanJorginhoHamsik: l’intesa è perfetta, ognuno svolge nel pieno delle sue capacità le proprie mansioni, agevolato dal maniacale approfondimento dell’opera di Sarri. Nel senso: i tre interpreti della mediana partenopea sanno nel dettaglio cosa devono fare. Dove collocarsi in campo nelle due fasi di gioco, come gestire il possesso ed il non possesso, conoscono a memoria i diktat dell’allenatore nelle varie contingenze. La novità potrebbe risiedere in un livello qualitativo generale accresciuto dalla campagna acquisti della scorsa stagione: l’approdo dei vari Zielinski, Diawara e Rog ha permesso a Maurizio Sarri di accrescere il tenore delle rotazioni. Elemento positivo che può portare un periodo standard di adeguamento, oramai ampiamente superato da questo Napoli. Avanti in tal senso alla Roma senza dunque la possibilità di essere smentiti: il lavoro di Eusebio Di Francesco è appena iniziato, da pochi mesi, agevolato però dalla circostanza per cui – nella struttura titolare, Strootman, De Rossi e Nainggolan – gli interpreti già si conoscono alla perfezione.

Roma-Napoli a centrocampo: gli stati di forma

Per quanto si è visto fino allo stop di campionato per via degli impegni delle nazionali sul sentiero di Russia 2018, si poteva concedere un pari merito: nel senso, Roma e Napoli volavano letteralmente su rendimenti altissimi, con i due settori di centrocampo nel pieno delle loro abilità fisiche e qualitative. La trasferta di Milano ha però complicato di piani del tecnico capitolino: l’infortunio rimediato da Kevin Strootman in quel di San Siro potrebbe comprometterne l’impiego o addirittura l’inserimento nella lista dei convocati, fattore che va considerato alla luce dell’ottima condizione – e dunque apporto – raggiunto dal centrocampista olandese. Le non perfette condizioni di De Rossi e Pellegrini, che comunque si aggregheranno alla squadra e con ogni probabilità faranno parte dell’undici titolare da opporre al Napoli, accrescono l’apprensione. I sorrisi arrivano tutti da Radja Nainggolan: non convocato dal ct Martinez per le ultima gare di qualificazione del suo Belgio, ne ha approfittato per riposare ed al contempo delineare la forma migliore per un appuntamento di tale calibro. Più certezze in casa Napoli: Allan e Jorginho come da consuetudine sono rimasti a Castelvolturno, ignorati – ancora per quanto? – dalle loro nazionali. Hanno dunque potuto preparare al meglio l’impegno dell’Olimpico, forti di due settimane di lavoro-tipo. Qualche sorriso in meno per capitan Hamsik: l’ultima tornata di sfide valide per l’accesso al prossimo Mondiale ha riscontrato esito negativo, la sua Slovacchia non prenderà parte agli spareggi di novembre in quanto peggiore tra le nove seconde dei raggruppamenti, circostanza che incide sul morale di chi avrebbe voluto giocarsi la sua ultima grande chance nazionale. Allenamenti per Diawara, mentre Zielinski e Rog rientrano con il bottino pieno: qualificazione diretta per la Polonia, spareggi per la Croazia.

Roma-Napoli, gli uomini chiave a centrocampo

La deduzione di tutto quanto appena asserito porta – in casa Roma – dritto al nome di Radja Nainggolan: è plausibile che il palleggio sia nella sostanza gestito dalla banda Sarri, ragion per cui ci sarà da correre per opporsi alla trama di gioco partenopea. Polmoni e muscoli che il Ninja belga ha sempre garantito. In più la sua proverbiale abilità nell’aggressione degli spazi potrebbe rendersi fondamentale per abbassare di qualche metro il raggio d’azione del centrocampo azzurro, costringendolo dunque ad occuparsi anche della fase difensiva e – benevolmente per la Roma – lasciare qualcosa in termini di costrutto della manovra. Sponda Napoli: la chiave può confermarsi ancora una volta il lavoro di Jorginho. La Roma gioca in casa e non potrà impostare la gara lasciandosi schiacciare dall’avversario: ci proverà senz’altro, nel tentativo di giocare la sua partita offensiva e coraggiosa. Lo deve alle sue ambizioni e c’è da scommettere che non sarà remissiva. L’opera del regista italo-brasiliano diventa allora fondamentale per far ripartire rapidamente l’azione: recupero palla ed immediata attivazione del classico gettone partenopeo per scatenare la giostra. La giostra dei vari Insigne, Mertens, Callejon. La giostra di mister Sarri. Che quando parte, insomma, lascia gli avversari alla stregua di un “si salvi chi può”. Roma-Napoli è oramai realtà: due giorni di attesa per comprenderne la portata.