Sampdoria, Ferrero sbotta: «Il club non è in vendita! Sono solo str*****e»
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Sampdoria, Ferrero contro i giornalisti: «Il club non è in vendita! Sono solo str***ate»

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Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero tuona contro i giornalisti sull’argomento che riguarda la cessione del club

Mai banale Massimo Ferrero quando rilascia dichiarazioni. E anche oggi nel post conferenza di Marco Giampaolo, il presidente della Samp si è lasciato andare ad uno sfogo contro i giornalisti. Il motivo sono le continue voci di un eventuale cessione del club che da mesi ormai girano per Genova. Soprattutto di una cordata che vedrebbe in testa l’ex bandiera blucerchiata Gianluca Vialli. Oggi però Ferrero è intervenuto in maniera veemente sull’argomento cercando di mettere un freno a queste voci, queste le sue parole: «Innanzitutto voglio dire che ho grande ammirazione per il vostro lavoro, ma non mi rompete più i coglioni sulla questione della cessione della società. Non è possibile che tutti i giorni io debba vendere la Sampdoria. Ma perché non dite mai una volta che ho preso lo stadio? Io ho solo una legge che è quella del fare. Capisco che i miei siano modi poco urbani, ma sono regolari per la legge. Io voglio ottenere qualcosa per la Sampdoria».

«Perché non si dice le cose belle che ho fatto? Invece di criticarmi per quello che ho detto dopo la partita con il Napoli. Tutte le mattina dite che Ferrero vende la società ma ditemi il nome di chi compra. Tutti i giorni vendo a qualcuno. Ve lo chiedo con gentilezza: fate il lavoro vostro, se ci sarà una vendita della Sampdoria sarete i primi a saperlo. Quando avrò fatto tutto e quando con mister Giampaolo, che lavora per insegnare calcio, avremo la fortuna di avere un riconoscimento. Le cose che ho fatto si vedono. Ieri c’erano i petrolieri e non hanno fatto nulla».

«A me contestano i tifosi ma io li amo, se parlano i tifosi vuol dire che mi vogliono bene. Facciamola finita di scrivere queste stronzate. Completeremo la nostra opera. Io non sto qui a sperare che qualcuno mi dia un sacco di soldi. Sono uno che ha fatto un percorso fortunato e diverso, se ho avuto la fortuna di avere cento lire le ho sempre regalate. Non rompete più con la vendita della Sampdoria. Ognuno di noi fa qualcosa di importante. Non lo dite che ho fatto qualcosa di bellissimo. Ho cambiato il linguaggio del calcio. Fate i bravi. A me la Sampdoria non l’hanno regalata. Mi sono accollato i debiti e 99 giocatori, diciamo così, poco pratici».